Bologna, multe sui bus, è caos per i ricorsi

Federconsumatori: “I diritti dell’utente prima di tutto. Chiediamo a Tper un sevizio di conciliazione”

Solo un passeggero su sei fa ricorso (Pressphoto)

Solo un passeggero su sei fa ricorso (Pressphoto)

Bologna, 26 marzo 2018 - Il malfunzionamento delle macchinette non segnalato, l’inchiostro che finisce e non oblitera il biglietto, le false generalità dichiarate dal furbetto di turno che mettono nei guai chi invece non c’entra nulla. Le vie delle sanzioni a bordo degli autobus sono veramente infinite, ma ancora peggio è riuscire a dimostrare a Tper la propria innocenza o buona fede. Tanto che la stragrande maggioranza dei multati decide alla fine di ingoiare il rospo e pagare comunque una sanzione pur non ritenendola giusta.

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La pensa così Federconsumatori che di fronte alle decine di persone che si sono rivolte negli scorsi mesi ai suoi sportelli ha rinnovato all’azienda di trasporto pubblico una richiesta di collaborazione: "I diritti dell’utente devono essere posti al centro dell’attività, è ora che Tper adotti quegli strumenti di conciliazione e gestione dei reclami utilizzati ormai da tutte le grandi aziende di servizi", attacca il presidente Maurizio Gentilini.

"Fermo restando che chi non fa il biglietto, va punito", mette in chiaro l’associazione, i numeri di Federconsumatori raccontano che nel 2017 appena una persona su sei convinta di aver subito un’ingiustizia, alla fine sceglie di avviare un contenzioso. Le altre cinque, invece, decidono di aprire il portafoglio e pagare comunque entro 5 giorni la sanzione, spaventate dalla lunga trafila del reclamo e dai costi, che rischiano di essere superiori alla multa stessa. "Tutto ciò è molto grave – sottolinea Gentilini –: l’utente o chi lo rappresenta non ha nessuna possibilità concreta di poter presentare le proprie ragioni per avviare un confronto con l’unico obiettivo di verificare i fatti e non solo se saldare o meno la sanzione".

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Ecco perché Federconsumatori chiede l’istituzione di un servizio di conciliazione e di confronto che in questi casi particolari metta le due parti a sedere allo stesso tavolo alla ricerca di un accordo, con il buon senso come stella polare del confronto. Un po’ accade per le grandi aziende di telefonia o le multiutility. "Sono strumenti previsti da anni per tutti i servizi pubblici e privati, il modo più efficace per gestire i reclami e i contenziosi senza intasare le aule dei tribunali", sottolinea ancora il presidente: "La loro adozione permetterebbe di creare un rapporto virtuoso tra il Comune, gestore del servizio Tper, l’azienda stessa dei trasporti e i cittadini che ne usufruiscono". Per questo, Federconsumatori mantiene la mano tesa "a fornire un contributo ed arrivare a una soluzione nell’interesse di tutte le parti".

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