Linda operata alla schiena al Rizzoli di Bologna: una nuova vita, ora è più alta di 15 centimetri

La ragazza, 16 anni, era affetta da una grave forma di scoliosi e cifosi che ne limitava i movimenti e la faceva soffrire. In Usa l’intervento costa oltre un milione di dollari

La 'trasformazione' di Linda prima e dopo l'operazione. A destra, la 16enne con Alessandro Gasbarrini, direttore Chirurgia vertebrale

La 'trasformazione' di Linda prima e dopo l'operazione. A destra, la 16enne con Alessandro Gasbarrini, direttore Chirurgia vertebrale

Bologna, 1 marzo 2023 - E' diventata più alta di 15 centimetri la sedicenne sottoposta al Rizzoli a un intervento di sette ore per riportare la schiena gravemente colpita da una forma combinata di scoliosi e cifosi (cifoscoliosi idiopatica) alla sua posizione naturale.

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I chirurghi hanno anche eliminato le cause di anni di dolore e progressive limitazioni ai movimenti e di rischi sempre più alti di compromissione di organi vitali. Un'operazione che negli Stati Uniti costa oltre un milione di dollari, sottolinea la direzione dell'Istituto ortopedico.

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L’intervento risale a novembre. “E’ stato complesso e delicato – spiega Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia vertebrale – perché l’incurvatura arrivava a piegare la colonna vertebrale di 90 gradi: immaginate la colonna che di norma è dritta e invece a metà schiena devia formando un angolo retto. A questo si sommava un’ulteriore deviazione dell’osso piegato in avanti nella cassa toracica”.

Durante l’operazione è stata rimossa una vertebra toracica e sono state inserite viti e barre metalliche nelle vertebre vicine per mantenerle nella posizione corretta. La vertebra rimossa è stata sostituita con una protesi vertebrale in titanio.

“Il rischio di paralisi era molto alto a causa della deviazione nella parte alta della colonna, dove il midollo ha poco spazio, e delle importanti cicatrici anche a contatto con il midollo stesso lasciate da precedenti interventi a cui la paziente era stata sottoposta prima di arrivare al Rizzoli – prosegue Gasbarrini. – Per questo è stato essenziale insieme a quello dei chirurghi vertebrali il lavoro dell’équipe di anestesisti, tecnici di fisiopatologia e infermieri di sala operatoria: senza le loro competenze interventi come questo non sarebbero possibili. E quando ho ricevuto il selfie del ‘prima e adesso’ abbiamo condiviso un momento di intensità particolare”.

All’arrivo in reparto, dopo cinque giorni in terapia intensiva post intervento, Linda (nome di fantasia) si è potuta alzare in piedi: è subito iniziato il percorso di riabilitazione, proseguito poi a casa. Adesso la ragazza ha recuperato la funzionalità completa: il corpo si è abituato alla nuova anatomia della schiena, mentre prima di essere operata faticava anche a lavarsi i capelli da sola.

“Per sottoporsi a un intervento come questo negli Stati Uniti d’America serve oltre un milione di dollari – precisa Anselmo Campagna, direttore generale del Rizzoli – Può sembrare incredibile, ma abbiamo visto i preventivi fatti a nostri pazienti che prima di arrivare al Rizzoli, ospedale di ricerca pubblico, si sono rivolti a centri nordamericani. La ragion d’essere del nostro Istituto è proprio questa: garantire a chiunque ne ha bisogno l’eccellenza di cura, raggiunta attraverso ricerca e specializzazione, che è in grado di rispondere a situazioni di massima criticità”.

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