PAOLO ROSATO
Cronaca

Pace e sorrisi con Bonaccini: "Seicento milioni alla Regione"

Fondo di sviluppo e coesione, premier e governatore sottoscrivono l’intesa .

"Si tratta di risorse importanti che vengono concentrate su pochi obiettivi strategici che sono sviluppo, crescita, infrastrutture, futuro. Io sono molto fiera di questo lavoro. E devo ringraziare, oltre al mio governo, anche Stefano Bonaccini". Resiste l’intesa tra Giorgia Meloni e Stefano Bonaccini. Avversari politici, lontanissimi su innumerevoli posizioni, ma sempre in sintonia nell’eleganza del loro rapporto. Non ha fatto eccezione l’arrivo ieri mattina del premier in Regione Emilia Romagna, per firmare il patto di quasi 600 milioni di euro per il Fondi di sviluppo e coesione (Fsc), una partita fondamentale per diverse fette di territorio. "Siamo tutti consapevoli del fatto che ognuno ha i propri punti di vista, ognuno ha le proprie specificità, ma se c’è una cosa che ci unisce è che noi non lavoriamo per noi stessi: lavoriamo per i cittadini che rappresentiamo", ha detto Meloni dopo aver applaudito il governatore.

Prima Bonaccini aveva celebrato anche le sue vittorie. "La cosa di cui vado più fiero, nei miei due mandati, è la realizzazione del Tecnopolo e del Centro Clima a Bologna". Tornando al Fondo, gran parte della cifra, 480,6 milioni di euro, sarà devoluta ai territori devastati dall’alluvione, con focus anche sulla rigenerazione delle città. Per Bologna importanti i 20 milioni di euro dedicati allo sviluppo del nodo ferroviario dell’Interporto, sul Modenese invece 35 milioni di euro per il Motor Valley College a Maranello. "Questa – ha detto Bonaccini – è una bella giornata. –Ne abbiamo bisogno, il rischio è una bassa crescita per il territorio e per la nazione, serve far girare l’orologio dell’economia del lavoro. Ci hai definito la locomotiva del Paese, ti abbiamo ringraziato – ha continuato Bonaccini riferendosi a Meloni. Siamo una terra orgogliosa che ha dimostrato di sapere rialzarsi, ma abbiamo bisogno del Paese. Se questo Parlamento e questo governo dovessero riuscire nell’impresa, mai riuscita a nessuno, di approvare una legge che restringa il consumo e l’utilizzo del suolo vergine, magari con finanziamenti per la rigenerazione urbana, se ne prenderebbero persino un merito storico", ha aggiunto poi il presidente. Bonaccini ha anche invitato Meloni alla partenza del Tour de France, che nel 2024 avverrà anche in Emilia-Romagna. In seguito la gaffe: il governatore ha confuso il cognome del commissario generale per l’Italia a Expo Osaka 2025, Mario Vattani, con il generale Roberto Vannacci in procinto di candidarsi alle prossime elezioni europee. Divertito il premier, tra gli applausi: "Potrei anche non fare questo intervento. Sappiamo già quale sarà la cosa di cui si parlerà di più".