Passante, ambientalisti in rivolta: "Ignorato uno screening sanitario"

Sotto accusa la delibera con le raccomandazioni dell’assemblea cittadina sul clima

Passante, ambientalisti in rivolta: "Ignorato uno screening sanitario"

Passante, ambientalisti in rivolta: "Ignorato uno screening sanitario"

Il monitoraggio sanitario sul Passante, promesso dal Comune, "non basta". Gli ambientalisti sono infatti su tutte le furie perché non è passata la richiesta di valutazione di impatto sanitario dell’opera. "Un’amministrazione senza coraggio rinuncia a tutelare la salute dei bolognesi", hanno attaccato le associazioni Amo Bologna, Legambiente, Bologna for climate justice e Fridays for Future. Ieri in Consiglio comunale è approdata la delibera che ha recepito quasi tutte le raccomandazioni dell’assemblea cittadina sul clima. Tranne appunto la valutazione d’impatto sanitario, che non sarebbe tecnicamente possibile e realizzabile dal punto di vista legislativo. Al suo posto, la giunta ha deciso comunque di istituire una sorveglianza sanitaria sull’opera. E gli ambientalisti hanno protestato.

"La Vis è stata chiesta nel febbraio 2022 da decine di associazioni e comitati, per valutare l’impatto dell’attuale infrastruttura sulla salute dei bolognesi, ma in questi due anni nessuna amministratrice e amministratore ha preso parola su questa richiesta. E’ cosa ben diversa dalla sorveglianza proposta dal Comune – hanno sottolineato le associazioni –, che verrebbe realizzata durante i cantieri e ad allargamento ultimato, e che non permetterebbe alcun intervento preventivo per garantire la salute dei cittadini". La valutazione d’impatto sanitario andava quindi fatta "prima di avviare i cantieri di allargamento del Passante, per verificare se quell’infrastruttura ha un impatto negativo sulla salute dei cittadini". La valutazione d’impatto sanitario, insomma, "serve per fare prevenzione – hanno continuato – le associazioni- un principio che dovrebbe guidare le amministrazioni locali. Proprio per questo, per valutare lo stato di salute dei cittadini, Comune e Regione potrebbero e dovrebbero agire in totale autonomia, invece di affermare che dovrebbe essere il soggetto proponente a farsi carico di questo studio". Le parole della vicesindaca Emily Clancy, dopo l’approvazione della delibera. "L’assemblea cittadina farà la storia degli strumenti di partecipazione di questo Comune. Troppo spesso le politiche innovative e a tutela dell’ambiente prescindono dallo sguardo di chi vive il cambiamento climatico sulla propria pelle. Ora invece costruiamo delle politiche basate su quello sguardo", ha chiosato Clancy.