
Proposta di rilancio per gli iscritti della storica sede e del circolo Andrea Costa. Congresso, spunta l’ipotesi di una candidatura di rottura espressa dalla base . .
La cura dimagrante del Pd provinciale porterà a rinunciare a sedi radicate sul territorio. Esempio su tutti la Casetta Rossa di via Bastia che ’ingloba’ anche il circolo Andrea Costa. Un incontro col segretario Federico Diamanti, il segretario cittadino Enrico Di Stasi e l’Immobiliare Castello ci sarà la prossima settimana, ma il ’sacrificio’ della sede è già agli atti, visto che già c’è il preliminare di vendita. Per formalizzare la cessione manca pochissimo e non ci saranno ripensamenti. Il Pd, però, sa che si tratta di un avamposto con tanti iscritti, molto radicato nel quartiere, tant’è che durante l’alluvione gli iscritti dem del circolo si sono rimboccati le maniche per dare una mano. Da qui, filtra che il partito stia cercando una sede alternativa per dare una nuova casa ai dem ’sfrattati’. E potrebbe essere trovata proprio in uno dei luoghi più colpiti dall’esondazione del Ravone: in via Zoccoli, nel quartiere Andrea Costa. Qui, tra fango e rabbia, il Pd potrebbe tentare la ricucitura con i cittadini esasperati. "È proprio in zone come via Zoccoli che c’è bisogno di noi", dice qualche colonnello dem che sta lavorando all’operazione, convinto che si possa ripartire con slancio anche a fronte di un debito da ripianare con Fondazione Duemila e Immobiliare Porta Castello salito a 4 milioni di euro.
Di certo non mancheranno da qui al 30 aprile (data ultima per dare attuazione al piano di dismissione di 33 sedi Pd), nuovi incontri coi circoli, con valutazioni "sede per sede". Lo psicodramma del patrimonio immobiliare Pd intanto s’incrocia con il congresso che verrà. La data non è ancora stata fissata e la Direzione nazionale prevista per fine mese ancora non è calendarizzata. Per qualcuno un segnale chiaro che porta alla possibilità che l’assise si farà a scadenza naturale, e quindi in autunno. Ma c’è chi, invece, resta possibilista sul fatto che, alla fine, il congresso si anticiperà a primavera (forse a giugno). Si vedrà. Le grandi manovre, comunque, sono partite. La segretaria Federica Mazzoni è convinta a fare il bis, ma al momento l’area De Maria e l’ala Critelli-Aitini non vorrebbero sostenerla. Da qui, si parla di una possibile candidatura alternativa, di rottura, magari espressa dalla base delusa dal taglio dei circoli. Una candidatura che potrebbe reggere anche di fronte a un ’accordone’ che tenga insieme Pd regionale (con Luigi Tosiani - area Bonaccini – pronto al bis) e Pd locale (con un nome di area Schlein-Lepore).
In caso di ’accordone’ senza Mazzoni, non sono ancora tacitate le voci su Di Stasi e l’assessore Daniele Ara, sebbene entrambi abbiano fatto quadrato attorno alla segretaria Pd. Resta in pista, in chiave riformista, il vicesegretario Matteo Meogrossi (area De Maria).