Ponte della Motta, è polemica. Tre sindaci contro Bignami

Polemica tra viceministro e sindaci locali sulla mancata costruzione del ponte temporaneo dopo il crollo del Ponte della Motta. Sindaci difendono scelte e criticano il governo per mancanze e tentativi di scaricabarile.

Ponte della Motta, è polemica. Tre sindaci   contro Bignami

Ponte della Motta, è polemica. Tre sindaci contro Bignami

Scoppia la polemica dopo che il viceministro Galeazzo Bignami, durante un incontro elettorale nella Bassa, avrebbe imputato responsabilità agli amministratori locali sulla mancata costruzione del ponte temporaneo in sostituzione del Ponte della Motta, a seguito del crollo dovuto all’alluvione del 2023. Dura, infatti, la risposta del sindaco metropolitano Matteo Lepore e dei primi cittadini Dario Mantovani per Molinella e Debora Badiali per Budrio: "La Città metropolitana, titolare della struttura, e gli amministratori dei territori coinvolti – dicono – hanno sempre ascoltato tutte le proposte. Purtroppo è stato proprio il confronto con il genio pontieri ad evidenziare tutti i limiti di quel tipo di proposta. Innanzitutto per ’luci’ assai più contenute rispetto al fabbisogno reale, ma anche per limiti di carico molto restrittivi rispetto ai mezzi pesanti; per la corsia unica e il traffico a senso alternato che non avrebbero risolto i problemi di viabilità; per il fatto che questa ipotesi necessitava della costruzione di appoggi, che avrebbero ostacolato e ritardato la costruzione dell’argine (allora inesistente), con il concreto rischio di finire sott’acqua nuovamente".

I tre sindaci non ci stanno a passare per chi non ha fatto nulla: "Una proposta seria e fattiva per quel tipo di ponte temporaneo non ha mai preso forma per i limiti della stessa – spiegano –. Troviamo inaccettabile che esponenti di governo come Bignami provino oggi a ribaltare sulle amministrazioni locali la propria incapacità di agire per il bene della comunità. Così come accaduto anche per i rimborsi ai privati, ad oggi del tutto assenti. Ricordiamo al viceministro che, in attesa di una risposta del Governo, le istituzioni territoriali hanno provveduto alla ricostruzione degli argini garantendo la messa in sicurezza della comunità, sopratutto di fronte al rischio di piene invernali, allo stesso tempo i Comuni interessati e la Città metropolitana hanno affrontato il tema del ripristino della mobilità con risorse proprie, anticipando le spese per gli interventi più urgenti, così come hanno provveduto alle esigenze immediate della popolazione, insieme al supporto e alla generosità dei privati, con bandi e ristori. Non accettiamo – concludono – lo scaricabarile per fini elettorali e il trascinare nella contesa propagandistica il disagio che i nostri cittadini e territori stanno vivendo anche a causa delle mancanze del governo".