Ponte della Motta, la soluzione "Struttura provvisoria da 4 milioni"

La Città metropolitana sceglie un collegamento che potrà durare 6 anni. Bocciato l’attraversamento militare

Ponte della Motta, la soluzione   "Struttura provvisoria da 4 milioni"

Ponte della Motta, la soluzione "Struttura provvisoria da 4 milioni"

Un ponte provvisorio per sostituire quello crollato alla Motta. La Città metropolitana annuncia di aver trovato la quadra per ripristinare il collegamento tra Budrio e Molinella: sul piatto ci sono quattro milioni di euro e la struttura potrà durare fino a sei anni.

"Abbiamo trovato una soluzione, faremo noi i lavori come Città metropolitana e realizzeremo un ponte provvisorio. Questo ci permetterà di avere anche il trasbordo dei mezzi pesanti, che in questo momento purtroppo fanno il giro nelle frazioni creando molti problemi di inquinamento e di rumore", spiega il sindaco metropolitano Matteo Lepore. Il ponte avrà doppio senso di marcia, potrà reggere anche i mezzi pesanti come le macchine agricole.

Per i tempi di ripristino del collegamento, bisognerà coordinarsi con il ripristino degli argini dell’Idice che ha inghiottito l’infrastruttura. "Una volta che l’agenzia regionale avrà messo in sesto gli argini potrà partire il cantiere – riferisce il primo cittadino – potremmo metterci quattro o cinque mesi a realizzarlo. Quindi un buon compromesso tra un ponte definitivo e un ponte Bailey", ovvero una struttura componibile in acciaio di derivazione militare.

Il ponte Bailey era la prima soluzione a cui aveva pensato il governo, ma la Città metropolitana ha scartato quella possibilità perché, avrebbe avuto un solo senso di marcia e "sarebbe stato abbastanza complicato installarlo", sostiene Lepore.

C’è un tema costi: "Già solo questo intervento è stimato quattro milioni di euro", spiega il sindaco, aggiungendo che in prospettiva ovviamente servirà una spesa "anche maggiore" per avere un nuovo ponte definitivo.

Proprio sul tema costi relativi al ponte della Motta, però, il viceministro Galeazzo Bignami tiene il punto: "L’importante è che la città metropolitana e i Comuni sappiano che il governo è al loro fianco e pronto ad intervenire. Se la Città metropolitana ha risorse adeguate per procedere con la soluzione indicata, è un’ottima notizia. Il governo è pronto a intervenire con strutture come quella che eravamo pronti a mettere in atto (il ponte Bailey, ndr) laddove dovessero ritenersi utili". Insomma, l’impressione è che da Roma siano pronti a realizzare un ponte militare, meno a dare risorse per una soluzione diversa.

Ma il ponte della Motta è solo un tassello di un’esigenza più grande. Come città metropolitana, i danni ammonterebbero, spiega il primo cittadino, a 150 milioni di danni fra strade provinciali, comunali e interventi sulle frane.

Ma il conteggio "sale di ora in ora", avverte Lepore e dunque potrebbe raggiungere facilmente i 200 milioni.

"Il governo ha detto che prenderà in seria considerazione quello che serve per le infrastrutture e io – afferma Lepore –. Nella mia veste di sindaco metropolitano, credo sia doveroso sottolineare l’importante urgenza sulle infrastrutture. Giorno per giorno ci stiamo confrontando con il viceministro Bignami ed altri esponenti dell’esecutivo: stiamo già lavorando insieme, insomma".

Ma da Roma servono più fondi, manda a dire il sindaco: "Comuni e Città metropolitana stanno già investendo proprie risorse, ma non saremo mai in grado di coprire tutte le necessità". Una difficile ricostruzione è appena iniziata.

a. bo.

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