Pronto soccorso, arrivano i rinforzi Candidati al test 31 specializzandi

Venerdì il concorso di Ausl e Sant’Orsola. Giostra (Policlinico): "Per noi è un’iniezione di fiducia" .

Pronto soccorso, arrivano i rinforzi  Candidati al test 31 specializzandi

Pronto soccorso, arrivano i rinforzi Candidati al test 31 specializzandi

di Donatella Barbetta

Conto alla rovescia per il concorso che potrà dare una boccata d’ossigeno ai Pronto soccorso del nostro territorio. Sono convocati venerdì prossimo, nelle aule 1 e 2 del padiglione 3 dell’Irccs Sant’Orsola, i 38 candidati ammessi alla prova, di cui 31 specializzandi.

Sono stati messi a bando due posti "a tempo indeterminato nel profilo professionale di dirigente medico della disciplina di medicina d’emergenza-urgenza". Il concorso sarà congiunto tra l’Azienda Usl e il Policlinico e l’Ausl è stata individuata come capofila. "Le due Aziende hanno formalmente messo a bando un posto ciascuna, riservandosi ovviamente lo scorrimento delle distinte graduatorie, che dovrebbero essere approvate entro il mese, in base al rispettivo fabbisogno", precisa Giovanni Ferro, direttore amministrativo dell’Ausl. All’atto dell’iscrizione i candidati hanno indicato per quale Amministrazione intendono concorrere: 22 hanno scelto il Policlinico, 16 l’Ausl.

"Sapere che molti specializzandi sono interessati a lavorare nei Pronto soccorso è un’iniezione di fiducia perché vuol dire che presto arriveranno nuove forze – osserva Fabrizio Giostra, direttore della Medicina d’urgenza e del Pronto soccorso del Sant’Orsola – e così potremo iniziare a sostituire gradualmente i colleghi che da qui ad agosto ci lasceranno. Nel frattempo abbiamo già alcuni specializzandi che ci danno una mano con contratti a tempo determinato per alcune ore alla settimana. Sono giovani medici che appartengono a tre diverse categorie: uno è con noi per 32 ore a settimana e quando terminerà la formazione sarà assunto grazie al decreto Calabria, due hanno contratti a tempo determinato, sempre di 32 ore settimanali, e per essere assunti dovranno sostenere un concorso. E ne attendiamo altri nove. Infine – aggiunge Giostra –, hanno presentato domanda anche sette specializzandi del secondo e terzo anno che però possono fare al massimo 8 ore a settimana". Comunque, "tutti loro rappresentano una soluzione a lungo termine perché non può passare l’idea che qualunque medico possa lavorare in Pronto soccorso: gli specialisti acquisiscono nel tempo competenze, conoscenze e capacità di gestire in modo ottimale i pazienti", puntualizza il direttore.

La carenza dei camici bianchi è da tempo un elemento costante nelle strutture di emergenza urgenza. "Noi dovremmo essere 38 – fa i conti Giostra –, ma ora abbiamo due colleghe in gravidanza e nove medici in uscita: sette andranno a fare il corso di medicina generale, mentre altri due hanno scelto una struttura privata ambulatoriale".

Lo specialista ammette che "i segnali sulle difficoltà a livello nazionale del nostro lavoro vengono da molto lontano: turni di notte e nei giorni festivi mal si conciliano con la vita sociale e familiare. Inoltre, ci vengono sottratte energie tra chi accede impropriamente, per patologie che possono essere risolte fuori dall’ospedale, e la gestione dei pazienti in attesa di un posto letto, a volte anche di oltre 24 ore, nella sala osservazione temporanea dove dobbiamo occuparci dei pasti, delle medicine da dare ai cronici e di tenere i rapporti con i parenti". Venerdì si è svolto il concorso per infermieri delle quattro Aziende sanitarie metropolitane, con capofila l’Ausl di Imola: al PalaSavena di San Lazzaro si sono presentati 915 candidati su 1.584 ammessi.

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