Ricarica l’auto elettrica alla presa del Comune

Denunciato dai carabinieri per furto aggravato un 46enne con precedenti. La sua Tesla è stata trovata da un tecnico attaccata alla linea dell’ente.

Ricarica l’auto elettrica  alla presa del Comune

Ricarica l’auto elettrica alla presa del Comune

Abbastanza ricco da comprarsi un’auto elettrica da almeno 50mila euro, ma non abbastanza da potersi permettere di ricaricarla a casa propria, con gli attuali costi dell’energia. O, più probabilmente, abbastanza furbo da pensare di poterla ricaricare facendo pagare alla collettività, ma non abbastanza per farlo senza essere scoperto. L’interessato aveva infatti trovato un sistema più economico per risolvere i suoi problemi di mobilità: faceva il pieno di elettricità a spese del Comune. I carabinieri della compagnia di Vergato hanno denunciato un 46enne di origini romane, celibe, impiegato, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di furto aggravato continuato.

E’ successo il 23 maggio scorso, quando si è presentato presso i carabinieri, il responsabile dell’ufficio tecnico di un Comune dell’appennino, nell’alta valle del Setta, il quale ha rappresentato ai militari che un’autovettura elettrica marca Tesla di colore bianco, aveva utilizzato, senza autorizzazione e per più volte, la fornitura di energia elettrica dell’ente pubblico. Quindi verso le 13 circa, i militari, impegnati di servizio di controllo del territorio, hanno constatato che anche in quella circostanza, l’autovettura elettrica segnalata, era collegata abusivamente a una presa industriale di proprietà del Comune, come se fosse una fontanella pubblica dell’acqua.

Dagli accertamenti effettuati nell’immediatezza, i militari hanno rilevato che il contatore del comune era regolarmente in funzione e che l’autovettura, collegata abusivamente alla presa industriale, stava assorbendo energia elettrica. Dalla visione delle immagini di videosorveglianza comunali della zona, i carabinieri hanno accertato che la

stessa autovettura aveva effettuato, nei giorni precedenti, altri rifornimenti ’gratuiti’ e illeciti, per un totale di quattro volte, in orari e giorni differenti. Il proprietario, rintracciato poco dopo dai militari, provvedeva immediatamente a scollegarsi dalla presa elettrica, riferendo ai carabinieri, per giustificarsi, che una persona in paese gli aveva detto che la poteva utilizzare per ricaricare l’autovettura elettrica. La versione è apparsa chiaramente inverosimile, motivo per il quale i carabinieri hanno provveduto a denunciare all’Autorità giudiziaria il 46enne per il reato di furto aggravato e continuato.

e. b.

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