Rissa alla stazione, sei adolescenti denunciati

Due gruppi di giovanissimi si affrontarono a Osteria Nuova dopo essersi sfidati sui social e due sedicenni rimasero feriti

Rissa alla stazione, sei adolescenti denunciati

Rissa alla stazione, sei adolescenti denunciati

Sono sei i minorenni che la Procura presso il tribunale dei minorenni di Bologna ha indagato per la rissa avvenuta il 5 settembre dello scorso anno presso la stazione di Osteria Nuova. Al termine delle indagini preliminari affidate ai carabinieri della stazione di Sala Bolognese il sostituto procuratore del tribunale dei minori Emiliano Arcelli ha infatti ipotizzato che le responsabilità dei fatti per i reati di rissa, rapina e lesioni sarebbero da attribuire a sei giovanissimi, tutti fra i 15 e 17 anni, appartenenti a tutte due le fazioni in campo, residenti nei dintorni della stazione ferroviaria di Sala Bolognese ai confini con Calderara.

Una storia di ordinaria rivalità tra adolescenti, sfociata in una resa dei conti che gli inquirenti hanno ricostruito grazie alle testimonianze e alla documentazione prodotta dai protagonisti, che ai carabinieri hanno mostrato i testi dei messaggi scambiati via whatsapp e con la chat di Instagram che hanno anticipato e seguito lo scontro fisico avvenuto nel piazzale della stazione, al termine del quale ad avere la peggio furono due sedicenni, studenti delle scuole superiori di Casalecchio.

Uno che riportò traumi e lesioni guaribili in otto giorni e l’altro che riportò escoriazioni e trauma all’occhio e allo zigomo con una prognosi di cinque giorni. I due sedicenni, che oltre all’aggressione denunciarono anche la rapina di una catenina e di un casco, poi recuperati, ad opera dei rivali, arrivati sul posto della disfida in numero superiore, sono stati anch’essi indagati. Dagli scambi di messaggi gli inquirenti hanno ipotizzato che lo scontro fu il risultato di una sfida concordata nel giorno e nel luogo in cui effettivamente si verificò. Infatti anche i sedicenni ebbero atteggiamenti aggressivi e minacciosi verso gli altri, secondo quanto emerso dal lavoro degli investigatori.

Il pomeriggio del 5 settembre però ad aspettare i due sedicenni non c’erano solo i due quattordicenni, anche loro italiani, coi quali due giorni prima erano iniziati gli screzi, ma anche altri ragazzini, anche loro minorenni e alcuni stranieri ospiti di una comunità di accoglienza che opera in zona. A quel punto si passò alle vie di fatto, con calci, pugni e colpi assestati con una stampella utilizzata come randello. Gli avversari, anche se di stazza maggiore, prima tentarono una reazione impossibile, favoriti dalle urla di una passante che ottenne il risultato di una pausa nella sfida impari. Le gang si dispersero nelle vie vicine e tutto pareva finito lì. Ma non era così, perché poi le fazioni si ritrovarono dieci minuti dopo. E così la rissa continuò, con l’aggiunta della catenina d’oro strappata dal collo e di un casco posseduto dai sedicenni.

Stavolta le grida arrivarono dalla finestra della donna con la minaccia di chiamare i carabinieri. Il banco si disperse, i sedicenni a terra chiamarono in aiuto i genitori, che li accompagnarono al pronto soccorso di San Giovanni in Persiceto per poi denunciare l’avvenuto ai carabinieri. Ma dopo le indagini anche loro sono finiti nei guai.

Gabriele Mignardi