"Ritardi sul Ponte della Motta. I Comuni sono responsabili"

Il viceministro Bignami: "Subito dopo l’alluvione rifiutarono una struttura metallica. Ora spetta a loro la progettazione, ma al Governo non è ancora arrivato nulla".

"Ritardi sul Ponte della Motta. I Comuni sono responsabili"

"Ritardi sul Ponte della Motta. I Comuni sono responsabili"

È scontro tra il Governo, con il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, e i sindaci dem Matteo Lepore (metropolitano), Dario Mantovani (Molinella) e Debora Badiali (Budrio). Al centro del dibattito il Ponte della Motta, crollato durante l’alluvione dell’anno scorso. Bignami, durante un affollato incontro elettorale nella Bassa, ha addossato la responsabilità della mancata costruzione di un ponte temporaneo agli amministratori locali dem, i quali hanno rimandato al mittente le ‘accuse’. Ma il viceministro non ci sta: "Durante quella serata ho parlato di tante cose, che definirei anche ben più rilevanti e che non ho problemi a ripetere. Le responsabilità di quanto avvenuto a maggio 2023 sono inevitabilmente riconducibili a Stefano Bonaccini ed Elly Schlein che erano, all’epoca, presidente e vice della Regione. Il reticolato idrografico del territorio non era in grado di reggere quanto avvenuto, soprattutto perché i fiumi non erano puliti, e non lo sono neanche ora, e perché i segmenti arginali sono in condizioni preoccupanti, anche in questo caso ora come allora. Va poi sottolineato – prosegue Bignami –, prima di arrivare al dettaglio del Ponte della Motta, che subito dopo l’alluvione la struttura commissariale propose l’impiego di 200 tecnici specializzati, che si erano occupati della ricostruzione post sisma, per aiutare le amministrazioni locali. Tecnici che Bonaccini rifiutò, pur specificando più volte che la tragica parentesi del sisma e della ricostruzione si era conclusa. Ora le istituzioni locali non possono addurre come causa del ‘non aver fatto’ la mancanza, nei Municipi, di personale specializzato".

Entrando, poi, nel dettaglio della causa della discordia, ovvero il ponte crollato a maggio 2023, che separa Molinella da Budrio, il viceministro prosegue: "Nel periodo subito seguente all’alluvione il Commissario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, si era detto immediatamente disponibile con gli amministratori locali per fornire le risorse per installare un ponte metallico realizzato a regola d’arte e perfettamente funzionale. Questa infrastruttura avrebbe permesso ai residenti di avere rapidamente un collegamento comodo e veloce. Questa proposta è stata rifiutata dagli enti locali che hanno preferito perseguire il percorso della costruzione di un ponte ‘strallato’ (un ponte di tipo ’sospeso’ in cui l’impalcato è retto da una serie di cavi ancorati a piloni di sostegno, ndr)".

Il progetto di questo ponte, però, non è ancora neanche stato mandato in visione al Governo: "La progettazione e realizzazione dell’opera spetta agli enti locali – conclude Bignami –, al Governo spetta finanziarlo. Si tratta di 29 milioni, e sono risorse pubbliche, perciò il Commissario deve valutare il progetto da un punto di vista tecnico-economico e deve anche valutare se le soluzioni idrauliche siano idonee alla zona scelta per l’infrastruttura. E lo farà quando verrà presentato il progetto. Progetto che, a differenza di quanto sostiene il Pd locale, non è ancora stato presentato".

Zoe Pederzini