Rivoluzione all’Istituto Belluzzi. Arriva la settimana corta: "Meno costi e assenteismo"

La scelta di chiudere il sabato è già stata adottata da altre quattro scuole bolognesi. L’iniziativa interessa 1.450 studenti, circa 200 professori, oltre al personale di segreteria.

Rivoluzione all’Istituto Belluzzi. Arriva la settimana corta: "Meno costi e assenteismo"

Rivoluzione all’Istituto Belluzzi. Arriva la settimana corta: "Meno costi e assenteismo"

Settimana corta, da settembre, all’Iis Belluzzi Fioravanti di via Cassini. Tradotto significa in classe dal lunedì al venerdì, con un solo rientro pomeridiano dalle 14,30 alle 16,30. Così da chiudere i libri venerdì alle 14 per riaprirli lunedì alle 8.

Una rivoluzione per i 1.450 studenti, ma anche per i circa 200 professori e per il personale Ata (collaboratori scolastici, segreteria e personale tecnico). Non una novità per la città: il liceo Laura Bassi, l’Iis Luxemburg, l’Ipsas Aldrovandi Rubbiani e l’Iis Manfredi Tanari, da tempo, sono chiusi il sabato. Al pari di tutti gli Istituti comprensivi (dalla materna alla media).

In via Cassini, si ragiona su questo passaggio che, per un tecnico e un professionale, è di fatto epocale anche perché le ore in cui i ragazzi stanno sui banchi o nei laboratori sono 36 settimanali. L’ipotesi del nuovo orario prevede appunto un rientro, mentre le cinque mattine cominciano alle 8 e finiscono alle 14.

Il cambiamento, oltre a una revisione degli orari interni dei docenti, avrebbe implicazioni dirette anche su Tper o meglio sul trasporto pubblico, già stressato, che dovrebbe subire modifiche. Due le delibere già approvate dal Collegio dei docenti attraverso le quali viene dato il via libera al cambiamento di orario: una risalente a giugno, l’altra ad una manciata di mesi fa.

Certo la maggioranza è per il sabato libero, ma non manca uno zoccolo duro di insegnanti contrario. Al momento il preside Vincenzo Manganaro (foto), favorevole al progetto, sta incontrando gli studenti. Giovedì è stata la volta degli ragazzi delle prime, ieri delle seconde; la prossima settimana dalle terze alle quinte. In programma anche incontri con il comitato dei genitori. Il tutto deve poi passare alla ratifica del Consiglio di istituto che composto da 18 persone: otto insegnanti, due Ata, quattro studenti e il resto sono genitori.

La settimana corta è già stata inserita nel Ptof (Piano dell’offerta formativa triennale) ed è stata anticipata agli studenti delle prime classi durante gli Open day. Proprio in questi giorni, infatti, si sono aperte le iscrizioni che si chiuderanno il 10 febbraio. Quanto alle motivazioni su tale scleta si va dalla volontà di abbattere il tasso di assenteismo dei ragazzi il sabato (al professionale manca il 70/80 per cento dei ragazzi, mentre al tecnico siamo sul 40 per cento) all’evitare di arrivare al sabato stanchi e stressati, dando due giorni pieni di recupero e lavorando su tempi più distesi. Da non dimenticare che con la settimana corta ci sono anche l’abbattimento dei costi energetici e una maggiore sostenibilità.

f.g.s.