Sabbiuno, sfregio ai caduti. Imbrattato il monumento

Le parole della presidente dell’Anpi, Anna Cocchi: "È un simbolo di straordinaria importanza. Deturparlo significa offendere la memoria di chi fu barbaramente ucciso durante la Resistenza".

Sabbiuno, sfregio ai caduti. Imbrattato il monumento

Sabbiuno, sfregio ai caduti. Imbrattato il monumento

A pochi giorni dalla 79ª commemorazione dell’eccidio nazifascista del 1944, è stato imbrattato, con scritte e simboli, il monumento dedicato ai caduti di Sabbiuno, sulle colline bolognesi. Durissima la condanna dell’Anpi con la presidente Anna Cocchi: "È uno scempio. Si tratta – le sue parole – di un simbolo di straordinaria importanza ed estremamente evocativo, capace di toccare nel profondo chiunque vi si trovi al cospetto. Deturparlo significa offendere la memoria di chi nel dicembre del 1944 fu barbaramente ucciso per essersi battuto per la libertà e la democrazia".

Imbrattare il monumento "è un gesto incivile e inaccettabile – aggiunge Sara Bonafè, presidente del Comitato per le onoranze ai caduti di Sabbiuno – uno sfregio che rappresenta un’offesa gravissima e un’ulteriore ferita a chi, anche a costo della vita, scelse senza esitazioni da che parte stare: dalla parte della libertà, della giustizia, della democrazia. Questo è un luogo in cui diffondiamo quotidianamente messaggi di pace, di rispetto della nostra Costituzione e ci impegniamo costantemente affinché il pensiero delle giovani generazioni trovi spazio e rappresentanza. Proprio la settimana prossima ospiteremo diversi studenti in visita al Monumento".

Sul tema è intervenuto anche l’assessore comunale Massimo Bugani: "Non si tocca – afferma – il sacrario di Sabbiuno, non si toccano i monumenti dei nostri partigiani. ci auguriamo che la nostra totale condanna di questo gesto venga seguita da una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche". Non è mancata la reazione del deputato dem, Andrea De Maria: "Un gesto gravissimo. Un’offesa inaccettabile ai caduti per la Libertà, barbaramente massacrati dai nazifascisti, a cui è dedicato quel monumento. Insieme alla condanna più ferma l’auspicio che i responsabili siano individuati e perseguiti".

Chiara Caravelli