Sanità in affanno. Il settore privato dà una mano

Considerazione fatta più volte: la sanità privata non è in concorrenza con quella pubblica perché gioca in un altro campionato....

Considerazione fatta più volte: la sanità privata non è in concorrenza con quella pubblica perché gioca in un altro campionato. Semmai sono in concorrenza le stesse strutture private, ma fa parte del mercato. Niente di male, l’importante è che gli utilizzatori finali, i pazienti, portino a casa il risultato e in sicurezza. Curati e felici. La sanità privata è un ottimo compagno di viaggio della sanità pubblica perché può collaborare per gli interventi, le liste di attesa, le visite specialistiche. Dove non c’è posto per tutti nel pubblico il privato dà una mano, in collaborazione. Lo ha sottolineato più volte Averardo Orta, imprenditore, presidente di Aiop Bologna e vice regionale. Il meccanismo è semplice. In una struttura accreditata il cittadino paga il costo del ticket, come farebbe in una struttura pubblica. Il Sistema sanitario regionale rimborsa la struttura privata sulla base di un budget annuale concordato. Il meccanismo vale più o meno con la stessa dinamica anche per i poliambulatori privati. Tutto ciò deve avere un equilibrio. Purtroppo a sinistra esistono ancora frange ideologiche che guardano le strutture private con sospetto. A Bologna le cliniche private accreditate sono nove in città, una nell’area Reno, Lavino e Samoggia, una in Appennino. Gli ambulatori privati sono 26 nell’area urbana, 9 nella pianura est, 4 nel Savena Idice, 8 fra Reno Lavino e Samoggia, 6 nella pianura ovest, 4 sull’Appennino.

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