Santori contro i collettivi: "Hanno usato i ragazzi"

L’ex sardina ‘cacciata’ dal corteo. "Scriverò agli studenti, no alle prevaricazioni"

Santori contro i collettivi: "Hanno usato i ragazzi"

Santori contro i collettivi: "Hanno usato i ragazzi"

Mattia Santori, consigliere comunale del Pd e delegato del sindaco alle Politiche giovanili, al corteo degli studenti di venerdì sera lei è stato fatto allontanare. Cosa è successo?

"Una presunta manifestazione studentesca. In piazza San Francesco, alla partenza, c’erano circa 200 persone, alcune assolutamente pacifiche con i garofani rossi da dare alla polizia. Erano presenti i collettivi delle scuole e c’erano ‘Cambiare rotta’ e ‘Osa’. Di seguito, in testa al corteo è spuntato lo striscione con su scritto ‘Destra e sinistra stesso manganello’ e lì si è subito capito il cappello ben preciso".

Poi l’hanno vista?

"Sì, ero in fondo con Alessandro Bergonzoni e altri. Dal microfono del corteo hanno cominicato a dirmi che non ero gradito, hanno fatto 20 minuti di cori contro di me. Io e altri, capito l’andazzo, ce ne siamo andati".

Lei però era d’accordo con le ragioni della manifestazione.

"Certo. I temi presentati erano la solidarietà agli studenti di Firenze e Pisa, la riforma Valditare, le violenze di Gaza. Ero lì come rappresentatante istituzionale, viste le mie deleghe. Ma lì ho visto con i miei occhi modalità sbagliate da parte di ‘Cambiare rotta’ e ‘Osa’ che assolutamente non condivido. La polizia è stata bravissima, è stata provocata costantemente, coperta di insulti, ma non ha reagito. Deve davvero bruciare tutto? Allora c’è un grande problema, quella piazza non era più degli studenti".

Lei dice che quella piazza era manipolata dai collettivi?

"Il microfono l’altra sera passava di mano in mano e lo decidevano i collettivi, i ragazzi che erano lì per delle ragioni giuste sono stati usati dagli antagonisti. Se c’è una prevaricazione dobbiamo farcene carico tutti, porrò un tema. Se c’è una minoranza che si erge a maggioranza, si chiama autoritarismo nel mondo degli adulti, ma si chiama autoritarismo anche nel mondo dei giovani".

Cosa farà?

"Scriverò a tutti i rappresentanti di istituto. Davvero gli studenti sono quelli che abbiamo visto venerdì o c’è un problema di rappresentanza? C’è una grandissima ipocrisia nel mondo adulto e politico, da anni, perché vede quello che sta succedendo nella rappresentanza studentesca e fa finta che siano processi normali delle nuove generazioni. Voglio capire se esistono solo due fazioni, gli studenti che non si interessano e quelli facinorosi antidemocratici. Credo invece che sia fondamentale la parte democratica che sta in mezzo. Ma se c’è, perché non sta emergendo? Ieri sera (due giorni fa, ndr) ho visto una strategia comunicativa ben precisa. E’ normale che l’1% della popolazione studentesca, peraltro violenta, rappresenti tutti? A questo punto bisogna intervenire".

Paolo Rosato

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