"Sarà l’ennesima tassa ingiusta per le famiglie"

La direttiva 'case green' potrebbe diventare una tassa ingiusta per famiglie e proprietari immobiliari, secondo Stefano Cavedagna di Fratelli d'Italia. L'adeguamento degli immobili potrebbe costare troppo alle famiglie, soprattutto a Bologna, con possibili effetti negativi sull'affitto.

Cavedagna, che riflessi avrà la direttiva ‘case green’?

"Finirà per essere l’ennesima tassa ingiusta per le famiglie e i proprietari immobiliari. A Bologna, che ha un importante mercato degli affitti, potrebbe produrre ancora più danni". Stefano Cavedagna, capogruppo di Fratelli d’Italia candidato alle prossime Europee, critica la direttiva in arrivo da Bruxelles.

Il gruppo dei Conservatori europei (ECR), di cui Fd’I fa parte, ha votato contro.

"Nessuno è contrario di per sé all’abbattimento delle emissioni di Co2 ad effetto serra e al contenimento del consumo energetico. La sostenibilità ambientale, però, non può diventare insostenibilità economica per famiglie ed imprese. Mentre nei Paesi nordici cosiddetti ‘frugali’ le percentuali di cittadini proprietari di immobili sono ben più basse, in Italia il dato sale a circa il 75%. Imporre alle famiglie italiane di efficientare le case a proprie spese sarà un costo per molti insostenibile".

Ma cosa succederà nello specifico con la direttiva?

"Secondo le prime stime, adeguare un immobile di proprietà costerà dai 20.000 ai 55.000 euro: una spesa troppo elevata per tante famiglie. Emerge poi come le compravendite riguardino per oltre il 72% abitazioni in classi energetiche basse. A Bologna, che sicuramente è virtuosa rispetto ad altre città, il danno sarebbe importante soprattutto per i tanti bolognesi che hanno immobili da investimento, che vengono locati a lavoratori e studenti".

Di che numeri parliamo?

"La nostra città infatti ha quasi 400.000 residenti, ma, grazie all’Università e all’attrattività lavorativa, sono sempre più i bolognesi che hanno altri immobili che affittano. L’investimento per efficientamento rischia di essere nefasto per tanti, un’ulteriore maxi tassa ingiusta".

Cosa occorre fare?

"Confidiamo che l’Italia riesca ad ammorbidire questi effetti nell’armonizzazione della direttiva e, dopo le Europee, bloccare i dettami di questa scelta. Ma solo con il voto dell’8 e 9 giugno i cittadini avranno la grande opportunità di porre fine a questo fanatismo ambientalista".

fra.mor.