Sciopero di Cgil e Uil. Fischietti di rabbia per la tragedia di Firenze: "Basta morti sul lavoro"

In 200 davanti al cantiere del Tram in Fiera, poi in Regione: "Più controlli". Lo Giudice: "Firmeremo un nuovo protocollo per le opere della mobilità".

Sciopero di Cgil e Uil. Fischietti di rabbia per la tragedia di Firenze: "Basta morti sul lavoro"

Sciopero di Cgil e Uil. Fischietti di rabbia per la tragedia di Firenze: "Basta morti sul lavoro"

"Non è accettabile uscire per andare a lavorare, e non fare più rientro a casa", dicono i sindacati Fillea Cgil Emilia Romagna e Feneal Uil Emilia Romagna, a seguito dello sciopero nazionale in risposta alle morti sul lavoro. Ieri alle 16, oltre duecento lavoratori, armati di fischietto, durante lo sciopero regionale nelle ultime due ore di turno, esteso agli edili e ai metalmeccanici Cgil e Uil, si sono ritrovati di fianco al cantiere del Tram in viale della Fiera per dire "basta alle morti sul lavoro".

"Quanto successo a Firenze (dove hanno perso la vita cinque operai, ndr) è lo specchio del mondo del lavoro in Italia – aggiunge Michele Bulgarelli, segretario Cgil Bologna –, fatto di contratti metà in regola e metà in nero, clandestinità, illegalità e appalti". E richiede la discesa in campo per "lo sciopero generale, così da avere un metodo di sviluppo diverso, perché le imprese e questo governo calpestano i diritti dei lavoratori". Sono più di mille gli operai che ogni anno muoiono sul lavoro in Italia. E, nel 2023, in Emilia-Romagna sono stati 91 e a Bologna 15.

"Il sindacato responsabile scende oggi in piazza perché la tragedia di Firenze grida vendetta", afferma Riccardo Galasso, segretario Feneal Uil E-R. Una manifestazione, quindi, che tocca tutta Italia e che si stringe attorno alle vicende del capoluogo toscano.

"Quando un lavoratore muore ‘sul campo’ non si può parlare di tragica fatalità. Bisogna intervenire per via legislativa e con provvedimenti che diano maggiori sicurezze", le parole di Luca Simonazzi, segretario generale Fillea Bologna. E c’è una doppia responsabilità della politica che "non è solo legislativa", perché "è anche la maggiore committente di questo Paese, e quindi è sua responsabilità garantire la sicurezza ai lavoratori". Con le attuali regole, le morti sul lavoro sono destinate ad aumentare sempre di più.

Nel 2024, sono già 124, infatti, le morti sul lavoro. Più di un semplice numero. Allora, al presidio ha fatto seguito il corteo che si è mosso sino alla Regione, in viale Aldo Moro. "Sono necessari maggiori controlli sui cantieri. La catena di subappalto è talmente accentuata che rende gli attuali controlli inefficaci", ricorda Stefano Lombardi, segretario generale Uilm Bologna.

In rappresentanza delle istituzioni, Sergio Lo Giudice, delegato al Lavoro della Città metropolitana, ha partecipato alla rassegna con i sindacati. "Firmeremo un nuovo protocollo per le opere della mobilità dove faremo chiarezza su una serie di punti fondamentali: controlli, formazione, rispetto, contrasto della logica del subappalto e rispetto dei lavoratori che hanno il diritto di essere protagonisti".

Giovanni Di Caprio