Scontri con la polizia negli sgomberi. Agli antagonisti 23 misure cautelari

Sono attivisti di Cua e Plat. Nel mirino i tafferugli dello scorso dicembre in via di Corticella e zona universitaria

Scontri con la polizia negli sgomberi. Agli antagonisti 23 misure cautelari

Scontri con la polizia negli sgomberi. Agli antagonisti 23 misure cautelari

Tredici divieti di dimora e nove obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti – emessi dal gip che ha accolto la richiesta del pm e della Dda – riguardano gli attivisti dei collettivi Cua e Plat (ragazzi e ragazze dai 20 ai 25 anni tra cui anche diversi studenti) e arrivano a seguito degli scontri del 6 dicembre scorso, quando vennero sgomberati sia il palazzo di proprietà dell’Ausl in via di Corticella 115 che lo stabile di via San Giacomo 13. Un altro provvedimento – emesso in questo caso dal gip del tribunale per i Minorenni – riguarda un giovanissimo che è stato colpito dalla misura del divieto di partecipazione alle manifestazioni pubbliche. Gli attivisti sono accusati, a vario titolo, di manifestazione non preavvisata, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, lancio di oggetti pericolosi, violenza privata, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato anche a seguito di incendio, travisamento e istigazione a delinquere. Alcuni di loro, circa una decina, sono gli stessi identificati per il blocco della stazione durante le proteste successive alla strage di Rafah di martedì scorso.

L’immobile di via di Corticella era stato occupato a settembre 2023 da alcune famiglie, con anche minori, vicine al collettivo Plat. Nei tafferugli sono rimasti feriti, e successivamente trasportati al Maggiore per accertamenti, diversi manifestanti e 11 agenti tra Digos e Reparto Mobile. Tra questi, anche il dirigente della Divisione investigazioni, Antonio Marotta, dimesso con 10 giorni di prognosi. Sei poliziotti, assistiti dall’avvocato Rachele De Stefanis, hanno querelato alcuni degli attivisti per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Un’altra querela, stavolta da parte del Sap, è arrivata con l’accusa di oltraggio. "Esprimo viva soddisfazione per l’applicazione delle misure cautelari: non esistono zone franche in cui l’estremismo possa operare – ha commentato il viceministro di FdI, Galeazzo Bignami –. Per troppo tempo Bologna ha sopportato fenomeni di intolleranza e prevaricazioni dell’estrema sinistra e la risposta era tanto attesa quanto necessaria".

Dopo la notizia dei provvedimenti, la reazione dei collettivi non si è fatta attendere. Nel tardo pomeriggio di ieri, circa un centinaio di attivisti si sono riuniti in presidio in via Nicolò dall’Arca al grido di ‘Le lotte sociali non si processano’. "Sono misure punitive mascherate da misure cautelari su attivisti politici" ha detto il consigliere di Coalizione Civica, Detjon Begaj, presente al presidio".

Chiara Caravelli