Sedici anni alla guida del Salvemini, Carlo Braga verso l’addio

Il dirigente scolastico prossimo alla pensione. "Quando sono arrivato c’erano 700 iscritti, ora sono più che raddoppiati"

Sedici anni alla guida del Salvemini, Carlo Braga verso l’addio

Sedici anni alla guida del Salvemini, Carlo Braga verso l’addio

Carlo Braga, 64 anni, bolognese, una laurea in Agraria e specializzazione in Entomologia, docente in materie scientifiche, per 16 anni è stato dirigente scolastico del Salvemini di Casalecchio: istituto che per tragiche ragioni è una scuola-simbolo nel panorama nazionale. Quando viene nominato dirigente, il primo settembre 2007, questo istituto tecnico commerciale contava circa 700 iscritti. Fra pochi giorni, quando per ragioni di età andrà in pensione, verrà salutato da 1600 studenti.

Prof lei ha diretto un istituto che in questi anni è profondamente cambiato. Come arrivò a Casalecchio?

"Nel 2007 l’incarico mi fu attribuito dall’allora Provveditore Paolo Marcheselli che mi disse: "Professore le assegno il Salvemini che è una scuola da rilanciare". Quando feci la mia prima visita dell’Istituto rimasi colpito dal fatto che tutte le pareti esterne erano completamente coperte di scritte e l’illuminazione interna ed esterna era assente o non funzionante. Mi parve che vi fosse parecchio da fare e nel primo incontro con i docenti capii che vi erano le condizioni giuste".

Come lo lascia?

Gli anni trascorsi, assieme ad importanti finanziamenti, hanno permesso grandi passi avanti. Attualmente abbiamo circa 1600 studenti fra corsi diurni e serali e l’istituto ha una dotazione per la didattica di altissimo livello, sia per quanto riguarda le strumentazioni informatiche, sia per le attività sportive o artistiche".

Sono stati anche anni di ‘elaborazione di un lutto’ inciso nella data del 6 dicembre 1990...

"Il tema della strage del Salvemini è stato centrale poiché giustamente molto sentito, in particolare dai docenti, e proprio per merito di alcuni di loro è stata avviata una progettazione dedicata al tragico evento che favorisse la maturazione di una memoria critica da parte degli studenti. Dal 2010 si avviò una progettazione complessa grazie al lavoro della vicepreside prof. Ssa Maria Ghiddi".

E di tanti progetti e murales sparsi nella città...

"L’Istituto si è inserito nella realtà territoriale con proposte di collaborazione per la salvaguardia o il recupero di spazi degradati, diffondendo buone pratiche che, nel contempo, favorissero il senso civico e di appartenenza degli studenti. I sottopassi da recuperare o gli affreschi della Casa della salute sono stati per noi dei laboratori".

Non ho memoria di occupazioni al Salvemini

"Ho sempre cercato con gli studenti un rapporto umano oltre che professionale col desiderio di trasmettere, per quanto possibile, un modello di relazione improntato alla correttezza e alla cura dell’altro".

Da settembre sarà un pensionato, ha pensato al suo ‘terzo tempo’?

"Sinceramente no. Passare da una attività totalizzante alla libertà totale è un po’ spiazzante. Per ora devo concludere quest’anno scolastico particolarmente complesso".