Sfogline, anche il Comune con la Borgonzoni

Unesco, Merola aderisce al progetto del sottosegretario per il riconoscimento a patrimonio dell’Umanità dell’arte di tirare la sfoglia

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La candidatura dell’arte delle sfogline a patrimonio dell’Umanità Unesco trova il pieno sostegno del Comune, che segue a ruota quello della Regione.

Ieri, il sindaco Virginio Merola ha telefonato alla senatrice Lucia Borgonzoni – sottosegretaria alla Cultura, che ha ripreso in mano tutto il dossier appena nominata – confermando "più che volentieri" l’adesione di Palazzo d’Accursio al progetto.

"A seguire questo percorso – afferma il sindaco – incaricherò Franco Grillini (deputato dal 2001 al 2008, consigliere regionale dal 2010 al 2014, ndr), che si batte da tempo affinché a questa professione venga dato un giusto riconoscimento e che sull’argomento ha presentato in passato progetti di legge in Regione e in Parlamento".

Venerdì la Borgonzoni ha organizzato un prima videoconferenza con i soggetti istituzionali. Intanto, anche la Cna si dice "d’accordo sul percorso" che potrebbe portare al riconoscimento all’Unesco dell’arte delle sfogline. Ma fissa dei paletti.

"Va ribadito in primis – afferma Max Poggi, presidente Cna Agroalimentare Bologna – che si tratta di un lavoro artigianale e questo aspetto di unicità va rimarcato". Insomma, "ogni sfoglina deve avere la libertà di fare la sfoglia a modo suo o seguendo la tradizione della sua famiglia".

Secondo la Cna, tutelare le sfogline da parte dell’Unesco "deve significare la possibilità di concretizzare azioni utili a tramandare il mestiere". Per questo "occorre riprendere il percorso delle botteghe-scuola artigiane, snellendo i vari lacciuoli burocratici che ad oggi rappresentano un ostacolo".

Allo stesso tempo, però, "non si deve imbrigliare la creatività delle nostre artigiane e dei nostri artigiani (abbiamo anche sfoglini uomini, non dimentichiamolo), che danno vita a imprese con dipendenti che vanno sostenute con incentivi".

Anche Federcuochi aderisce all’iniziativa rilanciata dalla Borgonzoni, e annuncia il suo impegno a lavorare al fianco del Ministero. "Il made in Italy – si legge in una nota di Federcuochi – è una realtà straordinaria, ricca di tradizioni e prodotti unici al mondo". L’Italia è un paese "dove la cultura del mangiare e del fare da mangiare è un’arte millenaria e come tale ha pieno diritto di essere riconosciuta".

La Borgonzoni – che già nella sua precedente esperienza di governo era fortemente interessata a mandare avanti il dossier di candidatura – incassa con soddisfazione tutte queste adesioni. "Sono felice – commenta la sottosegretaria – perché ogni giorno che passa sono sempre di più i soggetti che aderiscono. Mi auguro ora che anche altre realtà emiliane si uniscano in questa impresa".

Intanto, la Borgonzoni assicura che si interesserà al Ministero del lavoro per capire l’iter per fare riconoscere l’arte della sfoglina come un vero e proprio lavoro.

l. o.