Sgombero all’ex vivaio occupato Lepore: "Valutiamo usi temporanei"

La ‘Vivaia Tfq’ era stata presa a inizio aprile da un gruppo di attivisti di area transfemminista anarchica. Intanto si lavora sul futuro dell’area di via della Certosa: "Deve diventare uno spazio verde per la cittadinanza".

Sgombero all’ex vivaio occupato  Lepore: "Valutiamo usi temporanei"

Sgombero all’ex vivaio occupato Lepore: "Valutiamo usi temporanei"

Blitz della Digos, ieri mattina intorno alle 7.30, in via della Certosa. La polizia ha sgomberato, su esecuzione di un provvedimento di sequestro della Procura, l’ex serra di via della Certosa, occupata qualche tempo fa da un gruppo di attivisti di area transfemminista anarchica. All’arrivo delle forze dell’ordine, nello spazio denominato ‘Vivaia’ c’erano quattro persone, che sono state fatte uscire. Il presidio è continuato poi nel giardino Bulgarelli, dove si sono radunati alcuni sostenitori degli occupanti (circa una sessantina di persone) che hanno manifestato in maniera pacifica per tutta la giornata. Intorno alle 19 è poi partito un corteo con circa 300 manifestanti.

Sul futuro dell’edificio, in attesa che passi in proprietà al Comune di Bologna, è intervenuto anche il sindaco Matteo Lepore: "Siamo disponibili – le sue parole – anche a usi temporanei in attesa che si firmi la convenzione. Nei giorni scorsi ho scritto alla proprietà dicendo che, in attesa della sottoscrizione della convenzione, diamo la nostra disponibilità per prendere in carico l’area anche prima". Il primo cittadino stima che il passaggio dell’area in capo al Comune possa avvenire "possibilmente tra un anno". Uno spazio verde che, secondo l’inquilino di Palazzo d’Accursio, "deve diventare uno spazio per la cittadinanza, un’area verde per usi civici".

Lo sgombero dello stabile di via della Certosa 35 (venne occupato all’inizio di aprile, ndr) è intervenuto anche il comitato di quartiere, formato da alcuni residenti della zona, ‘Viva la Vivaia’ che, attraverso una nota, ha chiesto "chiarezza sulle destinazioni d’uso dell’area". La palla ora passa in mano all’amministrazione comunale. "Il progetto edilizio – continua la nota del comitato – che insiste su questa area mette a rischio lo spazio verde qui presente. Per questo ci uniamo alla richiesta delle occupanti per un luogo di socializzazione autogestito, perché lo riteniamo innanzitutto un diritto, diritto che esuli dalle regole imposte dal Comune che prevedono la possibilità di riunirsi per ragioni civiche o ricreative, solo attraverso bandi riservati ad associazioni registrate".

Favorevoli allo sgombero, invece, Lega e Fratelli d’Italia. "Siamo stati i primi – afferma il capogruppo leghista, Matteo Di Benedetto – a chiedere lo sgombero dell’ex vivaio. Da subito abbiamo spiegato in maniera chiara perché non ci fossero margini di legalità in quello che stava accadendo. Qualcuno ha provato addirittura a sostenere che fosse un fatto positivo. Oggi, finalmente, anche se con ritardo, ha prevalso la nostra linea".

c. c.