NICOLETTA
Cronaca

Stampa . Acquaforte e Acquatinta

Barberini Mengoli È indubbio, che da quando nel 1455 a Magonza, Gutemberg completò la prima tiratura della sua celebre Bibbia in...

Barberini Mengoli

È indubbio, che da quando nel 1455 a Magonza, Gutemberg completò la prima tiratura della sua celebre Bibbia in 180 esemplari, abbia realizzato una delle più grandi e rivoluzionarie opere tecnologiche e creazioni del mondo. La stampa infatti cambiò gli usi di tutte le società, specie quelle future che poterono leggere, cosa prima permessa solo alle classi abbienti che potevano permettersi i libri scritti a mano. Tutte le trasformazioni successive, anche quelle più moderne, non sono altro che il risultato di quell’unica invenzione: la stampa a caratteri mobili. A partire dal Seicento si diffusero altre importanti tecniche con l’aiuto del rame, usate in particolare nel campo dell’arte, come l’acquaforte e la sua variante acquatinta. Nell’acquaforte la lastra viene trattata con un materiale coprente, di solito la cera e quindi affumicata. L’artista disegna direttamente sulla lastra incidendone la cera con una punta sottile così da rivelare il metallo sottostante e poi la si immerge nell’acido citrico, che corrode la lastra tranne la parte protetta dalla cera. Il risultato è di chiaroscuri di grande espressività. La tecnica dell’acquatinta ha come base lavorativa quella dell’acquaforte, ma è più complessa. I segni sono meno nitidi rispetto all’altra e si ottengono effetti simili all’acquerello, ma con un aspetto della superficie visivamente puntinato. Per ottenere questo risultato si deve cospargere in modo uniforme la lastra con polvere di bitume e riscaldarla per farla cristallizzare. La lastra viene poi protetta con vernice antiacido nelle parti che si vogliono proteggere dalla successiva gettata di acido che entra negli interstizi dei vari granelli producendo una superficie spugnosa. Con questo sistema, in fase di stampa, si otterranno i toni sfumati. La lastra viene poi lavata e l’artista a questo punto può eseguire il disegno. Il passo seguente sarà quello uguale all’acquaforte. Questi metodi, soprattutto nel campo artistico, hanno consentito di duplicare le opere molto importanti con conseguente diminuzione di prezzo per il pubblico. Ancora oggi sono usati.