ANDREA SPINELLI
Cronaca

Stasera i Greta Van Fleet: "Fatevi trascinare da noi"

La band sul palco dell’Unipol Arena pronta a dimostrare che è cresciuta "I Led Zeppelin? La nostra ispirazione, ma ora andiamo in altre direzioni".

Stasera i Greta Van Fleet: "Fatevi trascinare da noi"

Stasera i Greta Van Fleet: "Fatevi trascinare da noi"

"Falsificazioni esperte". La stampa americana continua a non andare leggera coi giudizi sulle canzoni dei Greta Van Fleet, in concerto stasera all’Unipol Arena per schivare i dardi dell’oltraggiosa fortuna ribadendo che il debito della loro musica nei confronti dei cavalli di battaglia del rock classico, e in particolare di quelli dei Led Zeppelin, s’è notevolmente ridotto. Anzi, quasi azzerato.

Se quattro anni fa, in occasione del loro debutto a Casalecchio sulla scia del Grammy incassato dal doppio ep ’From the fires’ e della roboante pubblicazione del primo album ’Anthem of the Peaceful Army’, la forte somiglianza era diventata il leitmotiv dei malpancisti in sala, poi l’arrivo prima di ’The Battle at Garden’s Gate’ e, lo scorso luglio, di ’Starcatcher’ hanno indubbiamente contribuito a ridefinire gli orizzonti artistici dei fratelli Kiszka (Joshua canta, il gemello Jacob suona la chitarra e il minore Samuel il basso) e del batterista (il solo senza legami di sangue) Daniel Wagner. Per molti i quattro ragazzi venuti dal Michigan rimangono però gli Zeppelin 2.0, quelli della Generazione Z (per quanti sforzi uno faccia, infatti, difficile ascoltare pezzi come ’Highway tune’ o ’When the curtain falls’ senza una punta d’imbarazzo) e il Robert Plant fuori tempo massimo è ovviamente Joshua, che, dal canto suo, non si danna poi l’anima più di tanto per affrancarsi dall’originale.

"Ovviamente pure noi vediamo le somiglianze" ammette il cantante. "Questo perché gli Zeppelin sono tra le nostre influenze, ma se n’è già parlato abbastanza e forse è il caso di guardare avanti. Ora tocca alla nostra generazione confrontarsi col rock’n’roll. Come band, infatti, stiamo diventando più determinati, sempre più focalizzati sulle potenzialità che vogliamo espandere anche in nuove direzioni. Da questo punto di vista essere una famiglia aiuta, perché semplifica la comunicazione, tanto in studio che sulla scena. Comunque continuiamo a dirci onorati e lusingati di certi confronti. Ed è bello che Robert Plant parli sempre in modo carino di quel che facciamo".

Provenienti da Frankenmuth, nel Midwest americano, i Greta Van Fleet sono una band di fratelli come i Beach Boys, i Kinks, i Bee Gees, i Proclamers, gli Oasis, i Kings of Leon, gli Hanson ed altre cento ancora, cresciuta ascoltando i dischi blues e rock dei genitori. "Ogni show fa storia a sé – assicura il quartetto –. Saliamo in scena con l’intenzione di comunicare, di celebrare, di fare festa, di creare un senso di comunità e, naturalmente, d’intrattenere rispettando il presupposto-base di quelli che vengono ad ascoltaci, ovvero farsi prendere per mano e lasciarsi portare via".