Svuotare la centrale. Un rebus da risolvere. Incontri e tavoli. E i tempi si allungano

Enel Green Power a colloquio con il prefetto Visconti e i sindaci "Non abbandoneremo il territorio". Via a una raccolta fondi.

Svuotare la centrale. Un rebus da risolvere. Incontri e tavoli. E i tempi si allungano

Svuotare la centrale. Un rebus da risolvere. Incontri e tavoli. E i tempi si allungano

Adesso, l’ostacolo da superare è l’acqua. L’acqua che continua a salire nella centrale di Bargi di Suviana e che in qualche modo dovrà essere prosciugata, perché l’urgenza, ora, è permettere agli inquirenti di analizzare i resti di turbina e alternatore. Quello scenario ora sommerso in cui si è consumata la tragedia, costata la vita a sette lavoratori. Per questo, proseguono gli incontri tra Enel Green Power e istituzioni, per pianificare una strategia di azione, decidere quali idrovore utilizzare, come procedere con gli accertamenti legati alla stabilità del sito. In tutto questo, però, le pompe sono ferme. E i tempi per arrivare alla bonifica si annunciano lunghi.

Ieri è stata una giornata di incontri per i rappresentanti di Enel Green Power. Una delegazione, di cui facevano parte l’ex comandante provinciale dei carabinieri Valerio Giardina, ora responsabile della sicurezza, il direttore delle relazioni esterne Nicolò Mardegan, il responsabile affari istituzionali Fabrizio Iaccarino e il suo omologo per l’Emilia-Romagna Massimiliano Bega, ha incontrato prima il prefetto Attilio Visconti e, poi, l’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla e i sindaci Matteo Lepore, Marco Masinara (Camugnano) e Maurizio Fabbri (Castiglione), con il capo di gabinetto metropolitano Sergio Lo Giudice (foto). "C’è da ripulire e solo dopo mettere a disposizione della magistratura i locali per rilievi e indagini", ha spiegato Lo Giudice. Che ha affrontato il tema delle possibili ripercussioni sull’occupazione dopo la strage, con l’impianto che si prevede rimarrà chiuso a lungo. Un problema non tanto per i dipendenti diretti dell’azienda, visto che la centrale era chiusa dal 2022 e i dipendenti di Enel Green Power sono impegnati nell’altra centrale di Suviana, ma sull’indotto. In merito, sono arrivate rassicurazioni in Comune. Enel, spiega Lo Giudice, ha dato disponibilità "a rimanere su quel territorio, già colpito dalla tragedia e che rischia di essere colpito anche dalla chiusura di un centro così importante per il suo sviluppo". L’azienda, spiega Lo Giudice, ha "garantito la piena salvaguardia occupazionale". E ha ribadito che non interromperà il suo rapporto con il territorio anche davanti al prefetto Visconti, annunciando inoltre l’avvio, in aggiunta al fondo già stanziato di 2 milioni, di una raccolta fondi dedicata alle vittime di Suviana.

Nicoletta Tempera

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro