Torna ’Jazz all’Opera’. Una Terrazza per le note

Quattro giovedì al Comunale di piazza Verdi con le suggestioni di Piero Odorici

Torna ’Jazz all’Opera’. Una  Terrazza per le note

Quattro giovedì al Comunale di piazza Verdi con le suggestioni di Piero Odorici

Jazz e classica, seduzione fatale. Le partiture di Verdi e Bellini come quelle di Beethoven e Mozart hanno sempre attratto gli improvvisatori: da Jelly Roll Morton e Duke Ellington non pochi musicisti vi si sono cimentati, con lo svettante Uri Caine primattore negli ultimi vent’anni. Incontro di suoni soavi per il godimento globale di chi suona e di chi ascolta che il format Terrazza Nouveau 2024 promosso dal Teatro Comunale ospita per il secondo anno consecutivo nel Foyer Rossini della sede storica che s’affaccia su piazza Verdi. Il progetto battezzato Jazz all’Opera, da un’idea del critico Andrea Maioli, torna dunque in una tranche autunnale. Quattro appuntamenti che partono domani con apertura della Terrazza dalle 19.30 e concerto alle 20,30 nell’esecuzione del quartetto del sasso-tenorista Piero Odorici con Nico Menci al pianoforte, Tommaso Stanghellini alla batteria e Paolo Benedettini al contrabbasso.

Sui leggii verranno rilette in chiave jazz i brani più suggestivi di Donizzetti e di Rossini, Bellini e Verdi. Frullando insieme lo spirito che pervadeva le icone del jazz d’antan con la bellezza suprema dell’opera italiana. Gli appuntamenti successivi sono il 26 settembre, il 3 e il 10 ottobre, negli stessi orari.

"Sarà un po’ una rivisitazione di quello che abbiamo suonato per Jazz all’Opera l’anno scorso – spiega Odorici –, un omaggio ai nostri più celebri compositori. Un’occasione di rivivere da jazzisti di scuola italiana la musica con cui siamo stati allevati, con un lirismo forse sconosciuto ai musicisti d’oltreoceano. Declinare con accenti jazz brani che t’incantano fin dalle prime note per un musicista di un certo livello non è affatto difficile – racconta –, è musica che t’invoglia subito all’arrangiamento jazzistico. È quella che mi faceva ascoltare mio padre Renato, trombettista dilettante: jazz, certo, ma intriso di melodia più armonia, sulle ali dell’improvvisazione". Eppure Gary Bartz, sassofonista d’alto profilo, disdegna la parola improvvisazione. "Infatti l’improvvisazione è una vera e propria composizione. Comporre su queste armonie classiche diventa un modo per crescere". Per i concerti, a ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria su TicketSms. La Terrazza sarà aperta anche i venerdì e i sabati di settembre con aperitivi e dj set.

Gian Aldo Traversi