REDAZIONE BOLOGNA

Toyota, via i sigilli in sede. Si guarda alla ripartenza

Ora lo stabilimento verrà messo in sicurezza, dopo l’esplosione di ottobre. Intanto rientrano al lavoro da remoto altri 140 dipendenti di Ricerca e sviluppo .

Il capannone crollato dopo l’esplosione del 23 ottobre scorso

Il capannone crollato dopo l’esplosione del 23 ottobre scorso

Via libera alla riapertura della Toyota Material Handling di via Persicetana vecchia, a Borgo Panigale. Lunedì pomeriggio, infatti, l’autorità giudiziaria ha dissequestrato i locali dell’azienda dove lo scorso 23 ottobre una violenta esplosione ha provocato la morte di due operai, Lorenzo Cubello e Fabio Tosi, e il ferimento di altri undici. Una riapertura possibile grazie al completamento dell’attività di recupero dei materiali e dei reperti necessari alle indagini, cui ha contribuito il personale del Comando provinciale dei carabinieri e dei vigili del fuoco, insieme col Dipartimento di salute pubblica dell’Ausl e la partecipazione dei consulenti tecnici nominati dalla Procura.

Ora, gli impianti interessati dall’esplosione e l’intera struttura sono stati restituiti all’azienda che, anche nel corso delle attività urgenti, ha sempre collaborato con gli inquirenti. Dopo il dissequestro dei locali, Toyota potrà accedere alla quasi totalità del sito. "L’ingresso – fa sapere l’azienda in una nota – consentirà di fare tutte le verifiche tecniche necessarie a proseguire nel cronoprogramma dei lavori per ripristinare le aree danneggiate e a programmare il successivo rientro in presenza di ulteriori gruppi di lavoro in totale sicurezza. In contemporanea, riprenderanno l’attività da remoto oltre 140 lavoratori della divisione Ricerca e Sviluppo insieme con i colleghi delle diverse funzioni aziendali, che si aggiungono ai circa 50 lavoratori della stessa sede già attivi dalla scorsa settimana e ai colleghi della sede di Crespellano e dello stabilimento di Milano". Sul punto sono intervenuti anche i sindacati. Per Mario Garagnani di Fiom-Cgil "la ripartenza deve avvenire in piena sicurezza e con il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori come da protocollo firmato con l’azienda. È necessario sapere tutta la verità: se lo aspettano i lavoratori Toyota e del nostro territorio". La notizia del dissequestro "può essere il primo passo per un rientro graduale in azienda – spiega il segretario della Fim-Cisl, Massimo Mazzeo –. È fondamentale però che ci sia una totale garanzia rispetto alla messa in sicurezza degli impianti e dell’edificio. Dopo l’incontro di domani (oggi, ndr) potremmo anche avere maggiori indicazioni per poter dare un nostro giudizio di merito".

Per il segretario della Uilm-Uil, Stefano Lombardi, si tratta di "una buona notizia per la ripartenza produttiva, ma non è piaciuto il metodo visto il protocollo sottoscritto in sede sindacale. È una chiara mancanza di rispetto verso le Rsu e le Rls. Credo che sia importante ricordarsi sempre cosa è accaduto e quello che è accaduto non può essere considerato come un evento normale".

Chiara Caravelli