FRANCESCO MORONI
Cronaca

Trasporto pubblico e disagi: "La Città 30 non c’entra"

Il sindaco frena: "Per ora traffico regolare, non è ancora tempo di bilanci. Ma i ritardi dei bus sono causati dalla mancanza di risorse e fondi nazionali".

Trasporto pubblico e disagi: "La Città 30 non c’entra"

Trasporto pubblico e disagi: "La Città 30 non c’entra"

"È presto per fare un bilancio: bisogna aspettare qualche mese". All’indomani del D-Day per le sanzioni nella ‘Città 30’, il sindaco Matteo Lepore tiene il punto e non si sbilancia. Ma insiste: "I ritardi dei bus e del trasporto pubblico non sono colpa della ‘Città 30’. Ma sugli stipendi, sindacati e autisti hanno ragione: c’è bisogno di una battaglia comune". Gli autisti, nello specifico, avevano lamentato "ritardi fino a oltre 20 minuti", soprattutto in relazione alle nuove modifiche sulla viabilità.

Per capire il reale impatto della rivoluzione lenta in città servirà sicuramente tempo, quindi, ma per il sindaco le motivazioni vanno ricercate a monte: "Nelle grandi città, i problemi legati al traffico sono causati principalmente dalla mancanza di risorse, da un buco di 700 milioni nel Fondo nazionale trasporti – argomenta il primo inquilino di Palazzo d’Accursio –. Sugli stipendi ripeto c’è da fare una battaglia comune, ma ripeto come dal Covid in poi i disagi legati ai trasporti siano causati dalla scarsa disponibilità di fondi nazionali. Stiamo lavorando su questo e nei prossimi giorni presenteremo un nuovo piano per il trasporto pubblico, che chiaramente terrà conto anche del cantiere e dei lavori alla GArisenda".

La ‘Città 30’, insomma, non ha colpe. E il sindaco ci tiene a precisare due aspetti: "Innanzitutto, mi sembra che in questi primi due giorni il traffico sia stato regolare, niente di diverso da altre giornate – chiosa Lepore –. Per il resto, stiamo raccogliendo le varie segnalazioni dei cittadini e sulla base di queste valuteremo, per poi adattare il provvedimento: siamo aperti al confronto, perché l’obiettivo è ridurre gli incidenti e la mortalità. Ecco perché ringrazio i bolognesi: c’è un rispetto molto alto della nuova misura e dei nuovi limiti di velocità".

Non da ultimo, una frecciatina: "Le multe fatte ai ciclisti (una decina, ndr), il primo giorno, sono state più numerose di quelle per il mancato rispetto dei 30 chilometri orari (sette, più cinque per aver superato i 50, ndr). Serve uscire da questa contrapposizione ideologica, e collaborare".