Dalla finta assicurazione all’acquisto di auto, truffe online con telefonate e sms: ecco le tecniche usate

Diversi casi scoperti, sei persone sono state denunciate dai carabinieri. Per raggirare le vittime venivano usati anche QR code e link da cliccare

Truffe online, sei persone denunciate dai carabinieri (foto generica)

Truffe online, sei persone denunciate dai carabinieri (foto generica)

Bologna, 20 aprile 2024 – Dalla finta assicurazione all’acquisto di auto, truffe online con telefonate e sms: sei denunciati dai 24 ai 52 anni. Sono diversi i casi scoperti dai carabinieri di Vergato e di Castel San Pietro. Una donna di 34 anni avrebbe contattato un numero di telefono fisso, ricercato su internet, per attivare una polizza assicurativa. Poco dopo, convinta di aver ricevuto un sms dal vero assicuratore, la donna ha inquadrato il QR code contenuto nel messaggio WhatsApp ed ha effettuato il pagamento richiesto di 452,36 euro. Solo dopo essere stata sollecitata nuovamente al pagamento, dal sedicente assicuratore, la donna si è resa conto di essere stata truffata.

Anche un 26enne e un 28enne, entrambi italiani sono stati accusati di truffa in concorso: la vittima, un 77enne, ha riferito ai militari di essere stato contattato dall’ex moglie, la quale a sua volta aveva ricevuto un sms da parte di un numero sconosciuto a firma della loro figlia. Quest’ultima avrebbe riferito alla madre di aver perso il cellulare e di aver bisogno di denaro. Il 77enne, dopo aver inquadrato il QR code contenuto all’interno dell’sms ricevuto dalla sedicente figlia, ha effettuato, come da indicazioni ricevute, due differenti versamenti dell’importo complessivo di 1.896 euro. L’uomo solo dopo essere riuscito a parlare con la “vera” figlia, l’uomo si è reso conto di essere stato truffato. Vittima di un terzo caso di truffa online è un 30enne straniero: per acquistare un’autovettura usata sulla piattaforma ha contattato il numero di cellulare associato ad un account business; una 52enne ha simulato in un primo momento la compravendita di una Fiat 500 e in un secondo momento quella di una Nissan Qashqai, per un importo complessivo pari a 5200 euro.

Non avendo ricevuto più nessuna risposta dalla sedicente venditrice, il 30enne si è reso conto di essere stato truffato e si è quindi rivolto ai carabinieri. 

Una 59enne, invece, avrebbe ricevuto sulla propria utenza telefonica un sms che la informava di un prelievo fraudolento pari a 198,47 euro avvenuto sul suo conto corrente, la invitava a cliccare su un link, al fine di essere ricontattata. Il sedicente operatore, facendo credere alla donna che si poteva bloccare il prelievo avvenuto a sua insaputa, l’ha invitata  a effettuate immediatamente due bonifici dell’importo complessivo pari a 1500 euro; denaro che le sarebbe stato restituito al termine delle operazioni.

Recatasi in banca per ricevere spiegazioni, la donna si è accorta di essere stata raggirata e truffata.

Ma dopo lunghe e complesse attività investigative, i carabinieri sono riusciti a scoprire la vera identità dei vari intestatari collegati ai numeri di cellulare dal quale sono partiti gli sms phishing e quella relativa agli intestatari degli iban sui quali sono stati effettuati i vari bonifici da parte delle vittime.

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