Uccise pusher, fine indagine per Checchi

È arrivato l’avviso di fine indagine per Domenico Checchi (foto), il trentunenne accusato di avere ucciso Marouane Bechir, 42, sul...

Uccise pusher, fine indagine per Checchi

Uccise pusher, fine indagine per Checchi

È arrivato l’avviso di fine indagine per Domenico Checchi (foto), il trentunenne accusato di avere ucciso Marouane Bechir, 42, sul pianerottolo della propria casa in via del Borgo di San Pietro, a maggio. L’atto solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura. Checchi, che si trova ai domiciliari ed è assistito dall’avvocato Alessandro Cristofori, ha sempre dato con lucidità la propria versione dei fatti sulla tragica notte, ribadendo come si fosse trattato esclusivamente di legittima difesa. Nelle scorse settimane, si è anche svolto un incidente probatorio per cristallizzare alcuni elementi emersi nel corso delle indagini e dei sopralluoghi svolti dalla polizia, concentrati in particolare sui risultati delle analisi effettuate su droga e tracce biologiche rinvenute all’interno dell’appartamento di Checchi.

Il fatto risale nella notte tra il 24 e il 25 maggio scorsi. Quando gli agenti della Squadra mobile intervennero al settimo piano di un condominio di via del Borgo di San Pietro per una violenta lite, sfociata poi nel sangue. Già, perché una volta sul posto i poliziotti hanno trovato il corpo senza vita di Marouane Bechir, spacciatore tunisino ampiamente noto alle forze dell’ordine, raggiunto al viso e al petto da un’arma rivelatasi poi un tirapugni con la lama.

Bechir era molto conosciuto nell’ambiente dello spaccio bolognese e aveva trascorso diversi periodi di detenzione nel carcere della Dozza. Checchi fu subito arrestato e portato in carcere, ma poi fu messo ai domiciliari, anche su richiesta del suo avvocato, poiché la gip incaricata pur riconoscendo la presenza di "aspetti critici" nella vicenda, ritenne che la dinamica dei fatti non fosse sufficientemente chiara da potere accogliere appieno le cause di non punibilità invocate dalla difesa (legittima difesa appunto, o eccesso colposo della stessa).

Federica Orlandi