PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Un anno di draghi folletti e magie con Magnus

Edizioni 9970 ripubblica lo splendido ’Lunario’ con commenti e interventi di grandi fumettisti.

Un anno di draghi folletti e magie con Magnus

Un anno di draghi folletti e magie con Magnus

È stato uno dei protagonisti della controcultura bolognese, è passato, nella sua lunga carriera, dall’ironia graffiante di Alan Ford alla sensualità esoterica di Satanik, dalla vita oltre i confini della morale comune con Diabolik agli intrecci da spy story de Lo Sconosciuto.

Magnus, nome d’arte di Roberto Raviola, scomparso nel 1996, espressione più alta e creativa della scuola cittadina del fumetto, ancora prima di Andrea Pazienza e Filippo Scozzari, ha lasciato un grandissimo patrimonio di disegni, racconti, albi, molti ormai introvabili. Come la serie di illustrazioni che compongono l’opera ’Il Lunario’, che viene adesso ripubblicata proprio per Natale, dalla casa editrice bolognese 9970. Si tratta di un lavoro che l’artista realizzò nella sua abitazione di Castel del Rio, dove visse negli ultimi anni, e che fu pubblicato nel 1994 dalla Granata Press di Luigi Bernardi. Il Lunario è diario e agenda dell’anno ma comprendeva cinque storie a fumetti ambientate nella Valle del Santerno (panorami a lui molto cari, che compaiono anche nel ‘Texone’, La valle del terrore, che impiegò sette anni per realizzare), ispirate in parte alla tradizione letteraria cinese, in parte a leggende tramandate nei luoghi remoti dell’Appennino tra Romagna e Toscana, legate in particolare proprio al paese in cui abitò prima della morte . Completò i racconti con 12 tavole, una per ogni mese, omaggio ai folletti e a tutte le creature magiche che affollano i boschi della Regione.

Questa nuova edizione, oltre a riproporre tutto il materiale originale, contiene saggi critici di studiosi del fumetto e brevi note scritte da alcuni tra i più celebri esponenti del disegno italiano, da Igort a Davide Toffolo, da Giuseppe Palumbo a Sara Colaone. Draghi, mostri, creature fantastiche, gnomi che, prima di essere sterminati dagli antiparassitari, si dedicavano al furto dei marroni, prodotto tipico della zona, raccolti nei sacchi, si inseguono sulle tavole perfettamente riprodotte, portando, allora come adesso il lettore in un universo dove il mistero avvolge scenari conosciuti, ruderi, paesini abbandonati, distese verdi.

Una riedizione, quella dello spelendido Lunario, che fa parte del catalogo della neonata casa editrice 9970, nuova realtà del mondo del fumetto, che si dedica alle stampe d’arte, alle cartelle d’autore, alle edizioni limitate, come questa appunto, fatta di sole 250 copie (è possibile, però, acquistare solo il calendario), con una altissima qualità dei materiali e delle stampe che rispettano del tutto l’originale sia nella grafica che nel formato. Una iniziativa fortemente voluta da un gruppo di persone del quale fanno parte disegnatori che vivono e lavorano a Bologna, come Otto Gabos e Sara Colaone, e che considerano Magnus una delle loro più importanti fonti di ispirazione.

Così, in attesa delle prossime pubblicazioni, rivive, in occasione del Natale, uno dei capolavori dell’illustrazione, che, già allora, colpì immediatamente Luigi Bernardi che lo fece uscire per la sua Granata Press, tra lussureggianti intrecci di rami di alberi secolari e spazi che paiono immutati nei secoli, che hanno accompagnato, con la loro magia, gli ultimi lavori di Roberto Raviola, uno dei quali torna finalmente ad essere disponibile.