Una targa in via Fondazza per Matteotti. E un’installazione luminosa sul ponte

L’annuncio del sindaco. Poi legge il discorso di Scurati davanti al Sacrario

"Noi siamo per la più intera ed assoluta libertà per tutti". Il sindaco Matteo Lepore cita la frase di Giacomo Matteotti durante il suo intervento. Una frase simbolo che campeggerà lungo via Matteotti, "come una installazione luminosa, sul ponte che dai viali della stazione centrale porta nel quartiere della Bolognina", spiega il primo cittadino. Sarà una delle tante iniziative che Bologna ha deciso di promuovere per ricordare i cento anni dal suo assassinio per mano fascista nel 1924.

Il ricordo del martire socialista, però, lungo via Matteotti, non sarà il solo: "Apporremo anche una lapide in via Fondazza, dove Matteotti soggiornò duante gli anni che passò a studiare Giurisprudenza all’Università di Bologna", annuncia Lepore in piazza Nettuno. Un riferimento, quello al deputato, tornato con più forza a seguito dell’ormai famoso discorso di Antonio Scurati "vergognosamente censurato dalla Rai, al quale vanno la nostra solidarietà e il nostro sostegno", le parole del sindaco. Che sottolinea come "preoccupi il clima pesante che si respira nei confronti della stampa e degli intellettuali italiani ed europei. Sta avanzando un nuovo pensiero unico. Nel 2024 è un fatto grave che la tv di Stato italiana, censuri il pensiero libero e antifascista". Il sindaco ha poi ricordato le vittime delle stragi nazifasciste, menzionando la mostra ’Nonostante il lungo tempo trascorso. Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943-1945’ che si potrà visitare a Palazzo d’Accursio fino al 26 maggio. "Un’esposizione – continua il sindaco – che accende un faro su questa parte di storia che in molti non conoscono, o conoscono sommariamente: quella dei crimini di guerra e di come si è riusciti ad individuare e perseguire alcuni dei responsabili, anche 50 anni dopo i fatti".

Terminate le celebrazioni per la Liberazione con l’immancabile ’Bella Ciao’, davanti al Sacrario dei caduti una settantina di persone (politici, giornalisti, artisti, cittadini comuni, personalità della società civile) hanno letto il monologo di Scurati. Una “staffetta” contro ogni censura iniziata proprio da Lepore, seguito della presidente Anpi Anna Cocchi, dal presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna Silvestro Ramunno fino a tanti espoenti politici (come i dem Antonio Mumolo a Sandra Zampa) ed esponenti della società civile.

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