Val di Zena Bike Day. Biciclettata di sorrisi e protesta per l’alluvione

I volantini consegnati dai residenti: "Danni mai sistemati, è stato fatto poco"

Val di Zena Bike Day. Biciclettata di sorrisi e protesta per l’alluvione

Val di Zena Bike Day. Biciclettata di sorrisi e protesta per l’alluvione

Grande successo, nella mattinata di ieri, per la prima delle Domeniche ciclabili della Città Metropolitana: la ‘Val di Zena Bike Day’. Tantissimi sulle due ruote, complice anche il bel sole, hanno preso parte alla manifestazione che ha attraversato parte della vallata che da San Lazzaro arriva a Pianoro. Dopo i disagi avuti alla prima edizione tre anni fa, quando qualche ignoto residente, per protestare contro la chiusura della strada per il passaggio della manifestazione, sparse puntine di ferro sull’asfalto, tutto l’entusiasmo è stato recuperato. E l’affluenza è in costante crescita. Due i percorsi proposti: quello ‘family’, con un itinerario più semplice, e quello ‘sport’ sulle strade del Tour de France, da Botteghino in direzione Pianoro, fino allo scollinamento con piccolo punto di ritrovo e rientro al Parco delle Querce.

Non è mancata l’improvvisata anche in quest’edizione, con il Comitato Val di Zena che ha organizzato un breve flash mob alla partenza della biciclettata: in tanti del Comitato hanno tenuto testa al gruppo di ciclisti con le pettorine fatte apposta per l’occasione. E c’era chi, a lato della strada, ha consegnato un volantino ai tanti presenti. L’obiettivo? Sensibilizzare i partecipanti alla situazione del territorio in quel punto. Così dal Comitato: "Siamo stati alluvionati un anno fa. Da allora molti di noi sono ancora precari e tutti abbiamo ancora i muri bagnati. L’unico intervento serio di ripristino è stata la pulizia dello Zena a Botteghino (per 1,3 chilometri sui 40 di lunghezza del torrente) e la riasfaltatura della provinciale. Nel fiume non è stato fatto quasi nulla. Le frane sono là, che aspettano un’altra bombardata di acqua, per completare il loro rovinoso percorso, sulla strada provinciale o nello Zena".

"La Val di Zena non è solo un percorso per ciclisti – proseguono dal Comitato –: noi ci abitiamo e, quando torna un po’ di pioggia battente, viviamo con ansia quelle ore, perché possiamo ritrovarci di nuovo l’acqua in casa se non si fanno quanto prima seri interventi manutentivi. Ma i lavori tardano e i risarcimenti pubblici per i danni tardano ancor di più. Le assicurazioni private sono state annullate, perché gli eventi sono stati classificati catastrofali ed eccezionali. Benvenuti amici ciclisti e quando pedalate sulla strada osservate lo stato dello Zena, ancora non messo in sicurezza perché non ripulito da tronchi e ramagli, pensate a noi residenti e aiutateci a rendere questa valle un territorio curato e messo in sicurezza per tutti".

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