San Lazzaro, il Pd al voto. Pillati in campo per unire: "Non sono una straniera. Sì all’intesa con Bonafè"

La consigliera regionale si candida alle Comunali. "Determinante l’ok di Conti". Nuovi incontri con i pezzi di coalizione ‘ribelli’. "L’obiettivo è correre insieme".

San Lazzaro, il Pd al voto. Pillati in campo per unire: "Non sono una straniera. Sì all’intesa con Bonafè"

San Lazzaro, il Pd al voto. Pillati in campo per unire: "Non sono una straniera. Sì all’intesa con Bonafè"

Marilena Pillati, consigliera regionale del Pd, ex vicesindaca a Palazzo d’Accursio e designata dal partito come candidata a sindaca di San Lazzaro. Perché ha detto sì?

"Chi me l’ha chiesto conosce il mio legame forte con San Lazzaro. Non mi avrebbero mai chiesto di intervenire in una situazione che non conosco".

La coalizione di centrosinistra a gennaio uscì con un documento contro i candidati ‘non del territorio’. Cosa pensò?

"Vivo da decenni alle porte di San Lazzaro e le mie figlie sono andate a scuola lì. Ho accettato con convinzione perché non sono una ‘straniera’, mi passi il termine, San Lazzaro la sento come casa mia. Non mi sarei mai aspettata che il Pd all’unanimità votasse il mio nome. E le parole di sostegno di Isabella Conti sono state per me, senza dubbio, determinanti. Credo sia legittimo il desiderio che a guidare la città non sia un estraneo. Ma non è il mio caso".

Perché il Pd ha scelto lei?

"Per unire. Il Pd, nel candidarmi, ha espresso anche la mia volontà in questo senso. Spero di non deluderli. Avevo già in tasca la ricandidatura in Regione, ma nella vita ci sono momenti in cui si capisce che c’è una cosa giusta da fare. E questo è il caso. Quello che mi ha sorpreso, e convinto, è che la richiesta sia arrivata da tante figure del Pd di San Lazzaro. Mi è stato consegnato il mandato di unire, di trovare le ragioni per andare avanti insieme, con tutte le forze civiche e non del centrosinistra. Credo la scelta sia ricaduta su di me per il mio stile, la mia esperienza, la mia capacità di ascoltare e di ricucire".

Sara Bonafè, assessora civica della giunta Conti, non ha ancora sciolto la riserva se candidarsi o no. Lei spera che ci ripensi e che la sostenga?

"Ho avuto modo di spiegare anche fuori dal Pd il fortissimo legame che ho con San Lazzaro. Ho lavorato in queste settimane per incontrare le varie forze della coalizione, anche singolarmente. Ci sono state delle incomprensioni, mi è stato chiesto di appianarle".

Ha visto anche Sara Bonafè?

"Sì. Era fondamentale farlo. Il percorso non è concluso, ma credo e auspico che si arrivi a una convergenza, che sono convinta sia l’obiettivo di tutti. Le ho spiegato che le ragioni che ci uniscono sono tante di più di quelle che potrebbero dividerci e so che con grande responsabilità farà il possibile per raggiungere l’obiettivo".

Bonafè, se la sosterrà, potrebbe entrare in giunta?

"Vorrei che chi contribuisce in modo determinante alla vittoria del centrosinistra contribuisca in maniera altrettanto determinante alla guida della comunità di San Lazzaro".

Un errore il No alle primarie?

"Il Pd, dopo un lungo lavoro al tavolo della coalizione, ha voluto puntare su di me, legata al territorio e al di sopra delle parti. I problemi si risolvono più facilmente parlandosi, anziché contandosi. Contano i valori e il programma, non i nomi".

L’eredità di Isabella Conti. Zero consumo di suolo e nidi gratis saranno i suoi pilastri?

"Certo. Ma bisognerà anche andare avanti. Ci sono aree da riqualificare, e voglio lavorare tanto sulle giovani generazioni, accompagnarne la crescita. Le sfide demografiche sono cruciali, come quelle sull’ambiente".

Conti arrivò all’80%, risultato replicabile? Il centrodestra ha già schierato Sangiorgi (FdI).

"Quella di Isabella è un eredità incredibile, noi come coalizione possiamo vincere se non daremo mai nulla per scontato".

Coalizione più larga possibile, da Azione ai Cinque Stelle?

"Spero di sì, è l’obiettivo".

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