Fabbian, dai gol Champions alla sua Rustega. Tanto lavoro e pochi social: così ’Gio’ vola

Bologna: la forza della semplicità: dopo il venerdì sera da star al Dall’Ara, il 21enne è tornato nel suo Veneto per stare due giorni con la famiglia

L’esultanza di Giovanni Fabbian, 21 anni, al quarto gol in campionato

L’esultanza di Giovanni Fabbian, 21 anni, al quarto gol in campionato

Bologna, 25 febbraio 2024 – ‘Gìo’ ha messo il turbo. Stregando il Dall’Ara con quattro gol che hanno dato il la ad altrettante vittorie casalinghe determinanti per la volata Champions.

E conquistando anche il cittì azzurro Luciano Spalletti, che ieri dalle colonne della ‘Gazzetta dello Sport’, dopo aver speso parole d’elogio per il Bologna ("nella squadra di Thiago rivedo molte cose del mio Napoli: gioca un calcio europeo") e aver sottolineato che "Calafiori è pronto" non ha tralasciato di etichettare Fabbian come "una sorpresa" del campionato. Solo a Rustega, frazione di Campiosampiero (Padova), dove il centrocampista classe 2003 che venerdì notte con un gol e un assist ha steso il Verona ha tirato i primi calcio sulle orme di nonno Gabriele, non si sorprendono più di tanto.

Loro conoscono bene le qualità tecniche di Giovanni (‘Gìo’, con l’accento sulla i, per Thiago), ma soprattutto le sue qualità morali. La forza di Fabbian in fondo sta tutta nella normalità con cui ieri ha vissuto il suo post venerdì da leoni: nella sua Rustega, in famiglia, a pranzo con genitori e nonni, e il pomeriggio a casa dal cugino Alessandro, che proprio ieri festeggiava il suo compleanno.

Famiglia, del resto, è la parola chiave del suo successo. Ma anche social, che il nostro, a dispetto dei ventuno anni, utilizza il minimo indispensabile: meglio concentrarsi negli studi per preparare i prossimi esami di Economia e Commercio.

"Perché il calcio è il mio presente – ha detto in una recente intervista – ma voglio prepararmi anche a quello che dovrò affrontare quando smetterò di fare il calciatore".

Razza veneta, pochi fronzoli, testa bassa e pedalare. E un’etica del lavoro e del sacrificio che non poteva non far breccia in un allenatore attento anche ai valori morali, oltre che tecnici, come Motta. Zitto zitto, quatto quatto, Thiago ha fatto di Fabbian il ragazzo dai gol pesanti.

Prima la rete da tre punti col Cagliari (2 settembre), poi la prima delle due reti con cui i rossoblù hanno steso il Torino (27 novembre), quindi il sigillo nel 4-2 col Sassuolo (3 febbraio) e per finire l’acuto col Verona.

Fateci caso (ma è tutto fuorché un caso): Fabbian ha castigato Montipò dalla stessa mattonella da cui aveva punito Radunovic nella sfida col Cagliari. In entrambi i casi due errori del portiere hanno scatenato il fiuto del gol di un ragazzo nato per fare il ‘tuttocampista’ e che in area avversaria arriva sempre, come l’altro ieri ha certificato l’assist pennellato per Freuler nell’azione del 2-0. Fabbian corre verso un futuro che ad oggi è rossoblù ma che nel giugno 2025, sfruttando la finestra di mercato indicata dal contratto, potrebbe tornare nerazzurro se l’Inter deciderà di riscattarlo per 12 milioni (il Bologna in estate lo ha pagato 4).

Prima dell’incrocio con l’Inter del 9 marzo al Dall’Ara ci sarà però quello con l’Atalanta, tra sette giorni al Gewiss Stadium.

Bergamo da Camposampiero dista poco più di duecento chilometri, non tanti di più dei centoquaranta che separano i Fabbian da Bologna.

I Fabbian, declinato al plurale, perché venerdì notte al Dall’Ara c’erano papà Alberto, mamma Annalisa e la sorella Alessia, insieme a una folta delegazione di tifosi speciali arrivati apposta da Rustega. E’ il mondo di ‘Gìo’.

Uno che ha già stupito Motta e Spalletti. Avanti il prossimo.

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