Bologna Fc, le 500 firme per Motta: “Sul rinnovo c’è un muro, vogliamo abbatterlo”

Il tifoso Giovanni Bertelli lancia una petizione su change.org per convincere Thiago Motta a restare al Bologna: “E’ un’iniziativa di pancia, allo stadio non ci sono cori per il tecnico e dallo stadio mi è difficile fargli arrivare il pensiero”

Il tifoso che ha lanciato la raccolta firme per Thiago Motta: "Sul rinnovo c'è un muro, serve abbatterlo"

Il tifoso che ha lanciato la raccolta firme per Thiago Motta: "Sul rinnovo c'è un muro, serve abbatterlo"

Bologna, 20 febbraio 2024 – "A Bologna in tanti vorremmo che Thiago rimanesse. E ho pensato che fosse ora di fargli arrivare questo messaggio". A pensiero e convinzione Giovanni Bertelli, tifoso rossoblù di 42 anni, ha dato seguito nelle ore successive alla vittoria di Roma con la Lazio, lanciando sulla piattaforma online change.org una petizione (che punta alle 500 firme e ha già superato la metà) per la permanenza di Motta in rossoblù, anche se in realtà la lettera al mister scritta a cuore aperto e allegata all’iniziativa aveva iniziata a scriverla venerdì. Il motivo? "Perché me lo sentivo che avremmo vinto a Roma. La squadra è matura e pronta per l’Europa: io ci credo di brutto".

Bertelli, ci spiega il motivo della petizione?

"E’ un’iniziativa di pancia. Mi pare ci sia un muro sull’argomento. Allo stadio non ci sono cori per Motta e dallo stadio mi è difficile fargli arrivare il mio pensiero. E allora ho pensato che questo fosse un modo per far cadere quel muro e far capire che siamo in tanti a volere la sua permanenza. Dopo le prime partite in panchina qualche screzio tra parte dell’ambiente e il mister ci fu, inutile far finta di niente: credo sia doveroso far sapere all’uomo e al tecnico che lo apprezziamo, che vediamo il suo lavoro. E che non è scontato. Ma soprattutto che non è finito".

In cosa fa la differenza Motta?

"Non è prettamente una questione tattica o di estetica del gioco, anche se erano anni che non mi divertivo così e non è un dettaglio. Mi colpisce soprattutto la sua voglia di vincere e di primeggiare: per me è lampante e traspare in tutto. Si vede la mentalità di un professionista che è abituato a vincere, che ha bisogno della vittoria, che non sopporta perdere. Questo è uno sprone e un messaggio per tutto l’ambiente, calciatori inclusi. E pure per la società, che ha fatto un grande lavoro nell’ultimo anno e mezzo. Creare questo giochino è stato un percorso lungo e complesso. Non vorrei si rompesse proprio sul più bello. Perché secondo me c’è ancora della strada da fare".

In Europa?

"Eh sì. Sarei pronto a discutere con mia moglie per organizzare le trasferte".

Tv o stadio?

"Abbonato dal 2010, prima in Bulgarelli e ora in Kids con mia figlia. Precedentemente mi alternavo tra tv e stadio".

La semifinale di Marsiglia l’ha vissuta?

"Ho pianto da solo come un bambino davanti alla tv. Ma è stata una bella avventura, com’è un bel viaggio il Bologna di Thiago Motta".

A Motta dice?

"Di rimanere".

E alla società?

"Di non farselo scappare, perché con lui abbiamo tutti gli uomini giusti al posto giusto. E vedere le big che lo vogliono rosicare sarebbe un’ulteriore dimostrazione che siamo tornati grandi anche noi".

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