Domani ancora play-in. La Route 66 che porta nei Paesi Baschi

La Virtus Bologna si prepara per il match cruciale contro il Vitoria, riflettendo sulle strategie difensive e sulle potenzialità della squadra. Il coach Banchi valuta le opzioni di formazione, inclusa la possibilità di utilizzare il giocatore Dobric per rafforzare la squadra.

Verrebbe da dire che la Virtus è pronta per imboccare la ’Route 66’ che conduce direttamente a Vitoria. Il motivo? Pallottoliere alla mano, il match di domani, a Vitoria, sarà il numero 66 di una Virtus che, ipotizzando il massimo numero di impegni – con virtuale qualificazione alla final four – potrebbe scendere in campo 91 volte.

Ce n’è abbastanza per capire perché, ieri, una volta tornata alla palestra Porelli, la Virtus ha pensato a guarire i malanni, affrontare le terapie del caso e rilassarsi un po’.

E rivedere non solo la partita di martedì, in Turchia, ma anche quella del venerdì precedente. Il destino ripropone alla Virtus il confronto con il Vitoria di Dusko Ivanovic che, non più tardi di venerdì, ha sbancato la Segafredo Arena. I bianconeri, però, non dimenticano che già una volta, nel corso della stagione regolare, si sono imposti sul Baskonia.

E’ il 14 dicembre: Nico Mannion è ancora tra i baschi, capitan Belinelli firma ben 27 punti e la Virtus, espugnando il campo del Baskonia (81-91) si conferma al terzo posto.

La Virtus sa come fare a patto che, come accaduto a Istanbul, abbia la capacità di soffrire e sbattersi in difesa, senza demoralizzarsi alla prima ondata basca. Difendere vuol dire riservare a Markus Howard (34 punti venerdì in Fiera) lo stesso trattamento utilizzato per Will Clyburn, che dopo aver realizzato 17 punti in 6 minuti, ne ha aggiunti solo 5 nei restanti 16. Banchi l’altra sera ha ribaltato la gara attingendo a piene mani dalla panchina e lasciando a lungo in campo il secondo quintetto: Lundberg (31 minuti), Abass (23), Polonara (17), Pajola (16, sarebbero stati di più, se non fosse uscito dal campo sanguinante) e Zizic (12).

L’unico non impiegato, oltre a Bruno Mascolo e Rihards Lomazs, è Ognjen Dobric. Il serbo, involuto e incerto nelle ultime uscite, è una carta che il coach può spendere. Si tratta di un ragazzo che non solo giocava nella Stella Rossa, ma che è diventato vice campione del mondo. Forse ha solo bisogno di un po’ di fiducia per ritrovarsi. Sul volo di oggi, alle 16,30, servirà anche quella.

a. gal.

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