La Champions in difesa. Le mura attorno al Bologna. Solo l’Inter sa fare meglio

Nelle ultime 11 partite, Beukema e compagni hanno subito appena 4 gol. E’ la seconda retroguardia della A, dietro soltanto ai neo campioni d’Italia.

Le mura attorno al Bologna. Solo l’Inter sa fare meglio

Le mura attorno al Bologna. Solo l’Inter sa fare meglio

Bologna da Champions, grazie a una difesa da scudetto. Con il gol incassato a Roma dai giallorossi, la squadra di Thiago è salita a quota 26 e grazie ai 2 subiti dalla Juventus ha raggiunto i bianconeri diventando la seconda miglior difesa della serie A. Ma nelle ultime 11 gare, con appena 4 reti al passivo, il Bologna viaggia alla media di 0,36 gol subiti a partita, che in proiezione campionato significherebbe 14 gol subiti in 38 gare: l’Inter campione d’Italia ne ha incassati 18 fin qui in 33, tanto per dire. Numeri incredibili che sono realtà. Chiamatelo pure SanThiago: praticamente a parità di partite rispetto alla scorsa stagione, il tecnico rossoblù ha già moltiplicato punti e rendimento.

Nella scorsa stagione sedette sulla panchina del Bologna per 32 gare di campionato, mettendo in cascina 48 dei 54 punti totali alla media di 1,5 punti ogni 90 minuti. Quest’anno i rossoblù di punti ne hanno 62 dopo 33 giornate, viaggia al ritmo di 1,88 a uscita. Identico è l’impianto e l’idea di gioco, che fa del possesso palla e del controllo dei ritmi e del gioco. Praticamente uguali i numeri offensivi: 47 gol segnati un anno fa in 32 partite, 48 in 33 quest’anno. Incredibile, invece, è la metamorfosi difensiva. Thiago lo disse in tempi non sospetti, a inizio stagione: "Mi piace tantissimo l’attitudine di questi ragazzi nel difendere e nell’andare a recuperare palla". Leggere per credere quanto segue: un anno fa i gol subiti furono 41, alla media di 1,28 incassato a partita, quest’anno 26: ovvero 0,7 a gara.

Non la metà, ma poco ci manca.

Un anno fa, gli interpreti erano Skorupski tra i pali, Posch a destra, Soumaoro e Lucumi coppia centrale e Cambiaso a sinistra. Quest’anno è arrivato Beukema al posto del franco-maliano, è esploso Calafiori, spesso titolare al posto di Lucumi o con il colombiano, con l’eccezione dell’impiego a sinistra a Roma, al posto di Kristiansen. Bastano i 2-3 volti nuovi a spiegare la metamorfosi difensiva? Aiutano e parecchio, ma da soli non spiegano. Perché molto è cambiato soprattutto a centrocampo, dove Freuler è riferimento davanti alla difesa, dove Aebischer, un anno fa jolly esterno ed equilibratore, sta trovando impiego con profitto e continuità. E poi Fabbian, Urbanski ed El Azzouzi, oltre ai riconfermati Ferguson e Moro: fisicità, gamba, intensità, interdizione, aggressività, intelligenza e capacità di leggere le linee di passaggio, oltre a inserimenti e gol.

E poi, davanti, c’è Zirkzee che oltre a essere goleador è leader tecnico anche perché il primo a orientare il pressing, si produce spesso in rincorse fino alla trequarti dando ordine nei movimenti di squadra: lavoro che un anno fa non potevano o non riuscivano a garantire, per caratteristiche, attitudine o abitudine a questo tipo di lavoro, Arnautovic, Sansone e lo stesso Zirkzee. Il Bologna ha avuto, praticamente da Natale in poi, la quarta miglior difesa della A. E’ salita al terzo posto tra febbraio e marzo e la crescita non si arresta: ora i rossoblù hanno il secondo miglior rendimento difensivo dietro all’Inter, viaggiando a ritmo scudetto. Ecco il segreto del Bologna da Champions di Thiago.

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