Maratona New York 2019, ecco i bolognesi al via

Decine di appassionati in gara: il gruppo più numeroso è quello del Csi Sasso Marconi. Mescolato tra il pubblico ci sarà anche Garau

Il Csi di Sasso Marconi alla Maratona di New York

Il Csi di Sasso Marconi alla Maratona di New York

Bologna, 2 novembre 2019 - La gara più attesa e più temuta dagli appassionati di maratona è quella che si corre nella Grande Mela e che, domani, scatterà da Staten Island, all’imbocco del Ponte di Verrazzano, quando in Italia saranno le 15,40. Quasi tremila gli italiani al via: il numero dei bolognesi è via via calato – anche perché i costi non sono indifferenti –, ma non mancheranno le presenze di qualità.

Mescolato al pubblico di New York, per esempio, ci sarà una vecchia gloria del fondo azzurro e bolognese, quale Bingio Garau. Uno dei gruppi più numerosi, sarà quello del Csi Sasso Marconi, in grado di portare negli Stati Uniti Daniele Preci, Roberto Piazzi, Nadia Gentilini, Annalisa Gardini, Luca Neri, Marco Fornasini, Corrado Montori, Daniele Monciatti e Mario Betocchi.

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Sempre sulla linea dello start troveremo Chiara Veronesi e Stefano Musiani (Unione Sportiva Zola); Rossana Forcione (Atletica Blizzard), Graziella Marmo, Massimo Macchioni e Sergio Lattanzi (Atletica Melito); Matteo Prosperini e Gianluca Lodi (Passo Capponi) e Federica Covili. In gara, nonostante uno stiramento, Lorenzo Maria Dell’Uva, 45 anni, napoletano di nascita e bolognese d’adozione. Lorenzo ha dato alle stampe un volume «La Corsa Infinita» (620 pagine al costo di 16,99 euro) che racconta la maratona sotto una luce particolare. Compresi consigli e suggerimenti per chi, a New York, voglia vivere un’esperienza da turista in profondità.

«Il volume – racconta Lorenzo – è stato scritto per metà a Bologna e per metà a New York. Questa volta me la voglio godere, al di là dell’infortunio, fotografando momenti particolari. I volontari, la carica degli appassionati lungo le strade, il dopo corsa». Dell’Uva, che vanta un personale da 3 ore e 30 sui 42 chilometri e 195 metri, questa volta supererà il tetto delle cinque ore. «Perché voglio prenderla con calma – insiste –. Sono sempre stato uno sportivo distratto. Sono venuto in contatto con la maratona nel 2008, quando volevo raccontare l’avvento di Barack Obama. Mi ripromisi di farla. E, nel 2013, mi sono ritrovato sul percorso».

Dopo aver fatto la prova generale a Bologna, in occasione della Run Tune Up, la mezza maratona delle Due Torri da sempre propedeutica alla prova di New York. «Era quasi una scommessa, poi non ho più smesso», dice Lorenzo che è tesserato per la polisportiva Lippo Calderara. Quando è a Bologna ama correre sui colli, da Casaglia a via delle Lastre. Per New York, intanto, fornisce alcuni consigli.

«Prima di una maratona – spiega – tutti mangiano pasta. Suggerisco locali come ’La Ribalta’ oppure ’Serafina’. In genere sostengo che basta allontanarsi di tre fermate dalla metropolitana da Time Square, dove sostano tutti, per mangiare bene. Un buon caffè all’italiana si gusta da ’Italy’ nel cuore di Manhattan o al ’Caffè Dante’ al Village. C’è anche il ’Piccolo Caffè’, i cui proprietari sono legati a Bologna». Resta il solito rebus: gli spaghetti alla bolognese, ci saranno? «A Bologna non esistono – se la ride Lorenzo –, ma da queste parti vanno tantissimo».

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