ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Latte Tre Valli, l’assessore Aguzzi: “Ecco cosa è successo: denuncia per ripicca”

L ’assessore regionale alle politiche del lavoro è certo del suo ‘fiuto’: "Io non ci credo, finirà tutto in niente. Conosco le persone che ci lavorano e sono tutte perbene e sono certo che le analisi spazzeranno via i dubbi". Per ora è vero il contrario

Inchiesta latte adulterato Tre Valli: l'assessore regionale alle politiche del  Lavoro Aguzzi ne è certo: "Finirà tutto in niente"

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Pesaro, 6 maggio 2024 – “Ho appena comprato latte Tre Valli, mozzarella, ricotta, formaggio Valmetauro. E li consumerò insieme alla mia famiglia in totale sicurezza perché conosco la gente che dirige e lavora alle Fattorie marchigiane in via Cerbara a Colli al Metauro". A parlare al telefono è l’assessore regionale alle politiche del lavoro Stefano Aguzzi, ex sindaco di Colli al Metauro. Alcuni giorni fa aveva scritto un post su facebook commentando lo scritto di un suo collega di Forza Italia, dipendente delle Fattorie marchigiane, l’azienda casearia al centro dell’inchiesta della procura di Pesaro per latte adulterato con soda caustica.

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Scriveva sui social l’assessore Aguzzi: "La Valmetauro è una ottima azienda del nostro territorio, tutto si sta chiarendo e non c’è nulla di quanto apparso i primi giorni sui giornali. Spero che i buoni esiti delle analisi troveranno la stessa evidenza sulla stampa che hanno avuto le indagini e spero che chi ha denunciato in malafede venga giudicato".

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Assessore Aguzzi, chi le aveva detto che c’era un buon esito delle analisi? È vero il contrario: è risultato esserci nelle materie prime un’alta carica microbica e sospetto utilizzo di sostanze non autorizzate. Sono stati ritirati dagli scaffali dei prodotti, altri sono stati sequestrati. È sempre convinto che l’inchiesta abbia preso un abbaglio?

"Sì, io ne sono intimamente convinto. Questo non vuol dire che ho certezze granitiche, ma non ho dubbi sulla qualità delle persone che dirigono Fattorie marchigiane. Per questo non credo alle accuse".

Nemmeno a quelle fatte da ex dipendenti sulle condizioni e metodo di lavoro?

"Soprattutto a quelle. Sono in malafede. Mi spiego: se ho ben capito sono dipendenti a cui non è stato rinnovato il contratto di lavoro. E dopo, a causa di questo, hanno presentato la denuncia. Lo ritengo un atto di ripicca e non una scelta morale che, se fosse stato tutto vero, doveva avvenire prima dell’uscita dal lavoro".

Ma le due sorelle che hanno presentato denuncia per stalking occupazionale hanno sollevato critiche sulla sicurezza durante il lavoro e per questo sono state demansionate e poi cacciate.

"Non mi risulta questo e comunque non ho tutti gli elementi del caso. Mi auguro che la magistratura faccia chiarezza in fretta sui rapporti di lavoro esistenti e sulla qualità dei prodotti, di cui io non ho alcun dubbio".

Eppure 3 lotti di mozzarelle per le pizzerie sono state ritirate dalla stessa azienda per sospetta presenza di sostanze inquinanti.

"Non voglio addentrarmi in ciò che non conosco, mentre posso dire perché so chi sono che Fattorie marchigiane è un’azienda sana, che dà lavoro a settanta persone, che è un vanto per il territorio e che presto ci si renderà conto che la storia si sgonfierà diventando una bufala. Non possiamo mettere a rischio un’azienda di quel tipo per una denuncia frutto di ripicca. Se ci sono stati sbagll singoli si puniscano a norma di legge ma l’azienda è sana e da ex sindaco di Colli al Metauro sono sicuro in cuor mio che presto si risolverà tutto".

Se l’assessore si dimostra convinto che l’inchiesta sul latte Tre Valli finirà in niente perché "ci lavorano brave persone", continuano gli esami sulla presenza di sostanze inquinanti riscontrati in tre lotti di mozzarelle per pizzeria suddivisa in confezioni da 1 chilo e 2,5 chilogrammi mentre il quantitativo sequestrato dal Nas in azienda ammonta a 10 tonnellate. Il Nas è probabile che voglia ascoltare ancora una volta le denuncianti, ex dipendenti a cui non hanno rinnovato il contratto. Le quali, capendo di dover portare prove a conferma delle parole, hanno registrato e filmato per mesi ciò che avveniva durante la lavorazione dei prodotti nel caseificio di via Cerbara 81 a Colli al Metauro. Sono immagini racchiuse in chiavette usb consegnate agli inquirenti fin dal primo momento delle indagini. Il fascicolo processuale per stalking occupazionale a carico dei vertici e funzionari aziendali è giunto a conclusione. La procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per gli indagati accusati di aver reso la vita impossibile alle dipendenti che si rifiutavano di accettare metodi di lavoro "inammissibili".