DORIANO RABOTTI
Sport

SEGUE DALLA PRIMA. Siamo tutti aggrappati a qualche ranking. È la parola dell’anno per lo sport azzurro

Doriano Rabotti Salire il gradino d’oro stando fermi solo perché l’altro è caduto dalle scale non è esattamente in linea con lo...

Doriano

Rabotti

Salire il gradino d’oro stando fermi solo perché l’altro è caduto dalle scale non è esattamente in linea con lo spirito dello sport, anche se ci sta. A scanso di equivoci, Sinner si merita tutto, ma far capire come funziona un meccanismo che invece di sommare i punti scarta quelli dell’anno precedente non è una cosa semplice.

Anche le nostre due nazionali di volley sono aggrappate al ranking. Non sono ancora qualificate per Parigi, al momento sono le prime delle non elette, ma ad ogni partita il loro borsino cambia e decifrare una classifica nella quale sono inserite anche le sette già qualificate è facile come murare la Egonu.

E comunque, tanto per tornare al calcio, per anni in tempi recenti il ranking mondiale è stato guidato dal Belgio, per dire. Squadra di grandi talenti, per carità. Ma nella storia è arrivata al massimo una volta seconda agli Europei (1980, in Italia), e una volta terza nei mondiali (2018).

Si vede che sanno come sfruttare il ranking.

In fondo, stanno a Bruxelles anche quelli che ci hanno costretto a imparare che cosa è lo spread...

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