MASSIMO VITALI
Sport

Skorupski tra la Polonia e la voglia di Bologna: "Che bello tornare a giocare la Champions"

Il portiere si racconta a un sito in patria: "Il futuro? Ho un contratto fino al 2025 che può rinnovarsi". Oggi le convocazioni per gli Europei .

Skorupski tra la Polonia e la voglia di Bologna: "Che bello tornare a giocare la Champions"

Skorupski tra la Polonia e la voglia di Bologna: "Che bello tornare a giocare la Champions"

Bologna, 29 maggio 2024 – La gioia per il Bologna in Champions. L’importanza di aver portato il ‘fattore cuore’ nello spogliatoio. Il segreto della dieta (e delle birre cancellate). Il futuro in rossoblù vincolato alle presenze. L’esplosione del connazionale Urbanski. C’è tutto questo nella lunga intervista che il numero uno rossoblù Lukasz Skorupski ha rilasciato al portale polacco WP SportoweFakty, alla vigilia delle convocazioni per l’Europeo di Germania. "Nessuno si aspettava la Champions – confessa Skorupski –. E invece ci tornerò a giocare dieci anni dopo le due partite che feci con la Roma: 1-1 col Manchester City e 0-2 col Bayern. Ricordo quella notte dopo la partita a Manchester in albergo: all’improvviso tutti i compagni si alzano e applaudono. A quel punto mi alzo e applaudo anch’io, ma loro ridono e mi fermano: ‘Guarda che stiamo applaudendo te!’". In quella Roma ebbe per compagno De Rossi. "Daniele aveva un modo speciale di motivarti entrando dentro le persone – dice Lukasz –. Oggi a Casteldebole cerco di imitarlo, perché sono uno di quelli più vecchi del gruppo, conosco compagni e dirigenti e so di che cosa ha bisogno in certi momenti la squadra. La tattica è molto importante, ma in campo bisogna portare il cuore. E io cerco di trasmetterlo ai miei compagni".

Sei anni di Bologna sulle spalle: e nel 2018 tutto cominciò con Pippo Inzaghi. "Ero in vacanza e ricevetti la sua telefonata – rivela Skorupski –. Mi disse: ‘Ho visto come pari, prepara le valigie: sarai il mio numero uno". Incroci del destino. De Rossi, peraltro, Lukasz lo ha battuto per 3-1 ad aprile all’Olimpico: "E a fine partita mi ha detto: ‘Ma contro di noi deve sempre fare i miracoli?’".

Leadership e carattere. Sono gli stessi ingredienti che Skoruspski sta provando a trasferire al connazionale Urbanski, suo compagno inseparabile sotto le Due Torri e candidato (scrivono in Polonia) a conquistarsi un posto in extremis tra i convocati per l’Europeo. "Ho quattordici anni più di Kacper – dice Lukasz – ma abbiamo un bellissimo rapporto. Un anno fa a luglio, prima di partire per il ritiro, quando a lui era già scaduto il contratto al campo Motta mi chiede: ‘Dov’è Kacper?’. ‘Mister, non c’è perché sta cercando squadra’, gli faccio io. Thiago è andato subito dai dirigenti e ha chiesto che gli rinnovassero il contratto. Dopo la firma lui non sapeva se sarebbe rimasto o se sarebbe andato via in prestito e allora l’ho ospitato per due mesi a casa mia. In un anno ha messo su un gran fisico: prima sembrava un bambino, oggi non più".

E qui entra in scena la moglie Matilde: "Mi ha fatto capire a come prestare attenzione ai dettagli. Quando giocavo in Polonia a volte esageravo con le birre, oggi al massimo mi concedo un bicchiere di vino e sto attento a tutto: alimentazione, riposo, tempi di recupero. Solo così puoi giocare in serie A". Già, il futuro. "Avevo avuto offerte dall’Arabia, ma ho preferito restare qui. Ho un contratto fino al 2025, ma alla ventitreesima presenza scatterà automatico il rinnovo per un’altra stagione". Con un Bologna impegnato su tre fronti sarà l’ultimo dei problemi.

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