Thiago il Conquistatore. "Una gara meravigliosa. Ai miei avevo detto: sono orgoglioso di voi»

La profezia del tecnico prima del calcio d’inizio: "Dirlo adesso è più facile. Questa squadra sta in campo con personalità e si diverte sempre. Sappiamo che possiamo sbagliare, ma che poi ci si può rialzare".

"Una gara meravigliosa. Ai miei avevo detto: sono orgoglioso di voi"

"Una gara meravigliosa. Ai miei avevo detto: sono orgoglioso di voi"

C’è un retroscena in coda alla notte del trionfo (l’ennesimo) di un Bologna che non smette mai di stupire. Ed è lo stesso Motta a rivelarlo nel ventre dell’Olimpico.

"Prima della partita avevo detto ai miei giocatori che sono orgoglioso di allenare questa squadra. Dopo la bellissima prestazione che abbiamo fatto direi che è molto facile per me ribadirlo...".

La verità è che tutto sembra facile per questo Bologna che ha reso facili le cose addirittura impensabili: come rifilare tre gol alla Roma nella sua tana e conquistare (ormai ci siamo) un posto in Champions League.

Quella dell’Olimpico è la notte che sembra suggellare un sogno diventato realtà: ma figurarsi se Motta deroga dall’abitudine di non gettare mai lo sguardo oltre un presente di gloria.

"Sono felice – dice il tecnico – mi godo il momento. Voglio vivere anch’io, come la squadra, il club e la nostra gente, un presente bello come questo. Pensare a ipotesi (di Champions, ndr) adesso non significa proprio niente".

In realtà significa tutto per i tremila bolognesi che cantano a squarciagola sulle gradinate dell’Olimpico. Ma Motta è questo: lo splendido artefice di un capolavoro che non fa mai uno strappo alla regola del basso profilo. Elogi alla squadra allora.

"Siamo venuti qui con coraggio a fare una partita meravigliosa, contro una squadra che gioca a calcio e ha tanta qualità come la Roma. Sia noi che la Roma amiamo questo gioco e lo onoriamo: credo che sia questa la strada giusta per il nostro calcio".

Di sicuro è la strada giusta per staccare un biglietto per l’Europa più nobile del pallone. Ancora sui suoi ragazzi.

"Questa squadra gioca sempre con personalità e si diverte, anche quando sbaglia. In campo si possono commettere degli errori, perché se non sai accettare di sbagliare non devi fare questo sport, ma l’importante è ricompattarsi subito, aiutarsi, non perdere mai il coraggio di credere nelle proprie idee di gioco. Questo noi oggi abbiamo fatto. Siamo stati bravi e forse, anche se non ci credo fino in fondo, siamo stati anche aiutati da un pizzico di fortuna. Complimenti ai miei giocatori, ma anche al pubblico dell’Olimpico che alla fine ha applaudito la nostra squadra".

La lista di coloro a cui fare i complimenti in realtà è lunghissima: da El Azzouzi a Zirkzee, passando per Ndoye. "Ndoye adesso sta bene – osserva Motta – e sulle fasce mi serviva un guocatore dotato di fisicità per contrastarli. Quanto a Oussama, l’Olimpico è un campo che gli va benissimo. Per sostituire Ferguson ho pensato a lui perché davanti alla difesa volevo un centrocampista che desse una mano negli uno contro uno, in cui la Roma è forte. Zirkzee? Non so se diventerà un campione: ma oggi sta molto bene".

E come sta Motta a Bologna? Ecco la domanda migliore per togliere un po’ della luce che a Thiago brilla negli occhi.

"Sapete già come rispondo alle domande sul futuro – mura l’assalto il tecnico –. Fatemi una seconda domanda".

Ma anche quella va a infrangersi contro un muro: come è successo alla Roma di De Rossi quando ieri ha provato a trovare una breccia nella corazzata rossoblù.

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