Affogati 2700 suini in una sola notte

di Annamaria Senni

"Nel nostro stabilimento a Russi sono morti affogati 2700 suini svezzati – dice il 54enne cesenate Claudio Minotti – abbiamo fatto di tutto per metterli in salvo, ma non ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti a portarne in salvo solo 500". Un tragico bilancio quello tracciato dall’imprenditore Claudio Minotti dell’azienda ’Ivo Minotti’, con sede legale a Pioppa e allevamenti a Cesena, Castiglione di Ravenna, San Pancrazio e Russi. "Abbiamo portato in braccio oltre 300 cuccioli uno a uno durante la notte - continua - ma a un certo punto non siamo più riusciti a raggiungere la parte bassa dell’allevamento dove si trovavano i suinetti perché l’acqua era troppo alta. Psicologicamente vedere tutti quegli animali morti è stata durissima e ci ha mandato in tilt". L’alluvione in regione ha mandato sott’acqua le aziende agricole e purtroppo anche gli animali non sono stati risparmiati. Nelle stalle si contano animali affogati e ci sono difficoltà a garantire l’alimentazione di molti sopravvissuti. "Mercoledì abbiamo deciso di sospendere il lavoro e di tenere monitorata la situazione che a Russi stava diventando critica - dice Minotti -. Nel pomeriggio è scattata l’allerta e nel giro di pochissimo è arrivata l’acqua altissima. Siamo arrivati nello stabilimento e abbiamo spostato tutti gli animali che potevamo. Abbiamo parcheggiato la macchina nel punto più alto e ci siamo diretti nelle sale parto e abbiamo messo in salvo gli animali più deboli e le scrofe che dovevano partorire la mattina seguente. Della mandria abbiamo salvato tutti i 720 esemplari compresi i maschi, mentre la parte della prole già svezzata si trovava in un punto più in basso. Una parte dei dipendenti era in una zona isolata. Noi con il pick-up abbiamo guadato strade senza pensare al pericolo, siamo scesi nella parte bassa dell’allevamento, avevamo l’acqua alla vita e abbiamo preso in braccio tutti gli animali che potevamo, ma il livello continuava ad alzarsi e abbiamo raggiunto il punto più alto della collina dove abbiamo passato la notte". Il giorno seguente purtroppo i cuccioli erano morti. "Eravamo in tre, io, mio figlio Mirko e il collega Gianni Dall’Ara - racconta - ma non è stato possibile salvarli. E’ presto per quantificare i danni. Tra gli animali, i macchinari, i generatori, gli impianti elettrici distrutti, i medicinali e i vaccini dispersi siamo sopra ai 700mila euro. Per gente che fa questo lavoro da tre generazioni pensare che possa sparire tutto nel giro di una notte è terribile".