ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Aggressione in stazione: "Era a terra sanguinante"

Ieri in tribunale a Forlì è stato sentito il bigliettaio che ha assistito alla lite . Un 31enne del Marocco fu colpito con un palo in ferro il 25 dicembre del 2022.

L’aggressione in stazione a Cesena il giorno di Natale del 2022

L’aggressione in stazione a Cesena il giorno di Natale del 2022

"Ho visto un uomo con il volto sanguinante a terra che chiedeva aiuto e ho chiamato immediatamente i soccorsi". Davanti al giudice del tribunale di Forlì, ieri mattina, sono stati sentiti i testimoni dell’aggressione avvenuta il giorno di Natale di tre anni fa alla stazione di Cesena. Era il 25 dicembre del 2022, e la stazione era vuota. Solo il bigliettaio ha assistito alla scena agghiacciante.

Erano da poco passate le 15 quando, fuori dalla stazione ferroviaria, quattro persone originarie del Marocco (di quelle che vivono ai margini della società) si ritrovarono a discutere per motivi banali. Erano tutti alterati dall’alcol. Tra loro scoppiò una lite furibonda, e in un attimo si passò dalle parole ai fatti. La lite continuò all’interno della stazione ferroviaria.

L’aggressione violenta avvenne di fronte alla biglietteria davanti agli occhi increduli del bigliettaio. Uno degli aggressori (il più violento, nei confronti del quale deve ancora terminare il processo) afferrò uno dei paletti in ferro utilizzati in stazione per incolonnare le persone in biglietteria, e con quello colpì ripetutamente il suo connazionale di 31 anni. A terra, nel pavimento dell’atrio d’ingresso della stazione di Cesena, rimase il 31enne privo di forze, sanguinante e ubriaco. Una scena agghiacciante che fece temere il peggio.

Il 31enne ferito venne trasportato al pronto soccorso del Bufalini. La diagnosi fu di 30 giorni di prognosi con ferite da taglio in varie parti del corpo, trauma cranico, frattura del setto nasale e lesioni alle mani. I tre aggressori si sono dati alla fuga prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Ad inchiodare i tre imputati sono state le telecamere di sorveglianza, gestite dalla polizia ferroviaria di Bologna. Così hanno raccontato ieri i poliziotti sentiti in udienza, davanti al giudice Andrea Priore e al pubblico ministero Annamaria Rava. Uno dei tre imputati (tutti difesi dall’avvocato Gianluca Betti) è già stato condannato alla scorsa udienza con rito abbreviato a un anno e tre mesi di reclusione (pena sospesa). Per gli altri due imputati si è aperto ieri il dibattimento. Udienza rinviata al 25 giugno.