Aldina, sarta da 70 anni: "Vi racconto la mia vita come un romanzo"

Dopo anni di violenze subìte, abbandonò il marito insieme ai figli. Dopo tante difficoltà, aprì il suo negozio di abiti da sposa ancora in attività.

E’ appassionante come un romanzo la storia di Aldina Avanzi, 85 anni e 70 di lavoro alla macchina da cucire a confezionare abiti da sposa e vestiti. Oltre a fare la sarta Aldina, ultimamente, si è dedicata anche a scrivere le sue memorie di una vita intensa che gli ha dato sofferenze in famiglia ma anche gioie nel suo lavoro, e proprio sabato scorso nella sala Fellini di Gambettola Aldina ha presentato il suo libro "Aldina, il romanzo della mia vita, una vita da Romanzo", scritto con la collaborazione di Angelo Sacchetti.

In sala c’erano molte persone e sono rimaste tutte a bocca aperta nel sentire i racconti della vita travagliata di Aldina, iniziata a Mesola in provincia di Ferrara, dove è nata nel 1939. Una infanzia la sua segnata dalla povertà in una famiglia numerosa, suo padre Beniamino faceva lo scariolante e i suoi strumenti di lavoro erano la carriola e il badile. Al papà "buono come un pezzo di pane" si contrapponeva la mamma Rita che "non aveva paura di niente, bestemmiava di continuo e fumava sigarette di tabacco avvolte in carta di giornale".

A 14 anni Aldina frequentò un corso di taglio e cucito e da allora si innamorò di quel mestiere e non lo abbandonò più. A Mesola visse gli anni della guerra ed anche le numerose alluvioni del Polesine. Sposò Evelino, un bel ragazzo che era prima geloso e possessivo e poi divenne anche ubriacone e violento.

Così nel 1977, stanca di subire, si fece coraggio, si separò da quell’uomo e si trasferì con i figli Paolo e Gabriele a Gambettola. Per quattro anni in estate lavorò come tuttofare in alberghi sulla riviera adriatica e negli altri mesi lavorava sempre per cucire abiti da sposa e abiti da sera per conto di stilisti famosi come Armani, Valentino e Versace. In seguito divenne la principale fornitrice di abiti da sposa per il negozio La Casa della Sposa di Rimini e poi finalmente aprì a Gambettola il suo primo negozio e lo chiamò "Atelier della Sposa" dove negli anni d’oro lavorò moltissimo, con una clientela, che giungeva anche da fuori regione.

Per tre volte cambiò sede al suo laboratorio fino a quella attuale: Via Pascucci a due passi dal centro dove continua a tagliare e cucire abiti sia per donna che da uomo. "La storia della signora Aldina Avanzi è una scuola di vita – ha detto la sindaca di Gambettola Letizia Bisacchi alla presentazione del suo libro - dalla miseria della guerra al coraggio di sottrarsi alla violenza domestica, con un sogno nel cuore: affermarsi tramite il duro lavoro ed esprimere il proprio talento. Un esempio per tutti noi, brava Aldina e complimenti ad Angelo Sacchetti per aver tradotto la voce di Aldina in un bel libro appassionante".

Vincenzo D’Altri