PAOLO MORELLI
Cronaca

Alluvionati, l’ora della protesta

Giovedì la manifestazione davanti alla sede della Regione: due pullman in partenza dal cesenate

Alluvionati, l’ora della protesta

L’assemblea del Comitati alluvionati di lunedì scorso a San Rocco

I comitati degli alluvionati e franati della’Emilia-Romagna, riuniti nel VAD, insieme agli Agricoltori Italiani e Agricoltori Attivi Romagnoli, stanno definendo gli ultimi elementi della manifestazione che si terrà giovedì alle 10 a Bologna, in piazzale Aldo Moro, davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna, per ribadire concetti fondamentali per il futuro delle popolazioni colpite dalle alluvioni e dai dissesti idrogeologici del 2 maggio, 16, 17 e 18 maggio 2023, e del 17 settembre 2024: la necessità di mettere urgentemente in sicurezza del territori e la sburocratizzazione delle pratiche per i risarcimenti. La manifestazione era già stata prevista per giovedì scorso, 8 ottobre, ma è stata rinviata di una settimana per evitare la concomitanza con alcune manifestazioni fieristiche che avrebbero potuto creare problemi di traffico e parcheggio.

Mano a mano che passano i giorni si aggiungono le sigle che aderiscono alla manifestazione: dal Coordinamento agricoltori e pescatori italiani a Le partite Iva Italia, da Alleanza sociale per la sovranità alimentare al Comitato Noi ci siamo fino a Conca; altre ne arriveranno nei prossimi giorni, ma non saranno ammesse bandiere di partiti o stendardi politici. A manifestare a Bologna arriveranno da tutta la regione e anche da fuori perché i problemi legati agli eventi atmosferici estremi non riguardano solo la Romagna. A Cesena si stanno organizzando due pullman, uno dei quali partirà da Mercato Saraceno, altri partiranno da Forlì, Ravenna, Faenza e dalle altre zone danneggiate dall’alluvione. 18

"La manifestazione di giovedì è un’occasione unica per fare sentire la nostra voce - dice Mauro Mazzotti, presidente del Comitato alluvionati e franati di Cesena e membro del coordinamento che organizza la manifestazione di giovedì -. Dobbiamo partecipare insieme perché ci rende più forti. Le manifestazioni sono un’opportunità per mostrare che siamo uniti nella lotta per i nostri diritti. Dobbiamo farlo senza condizionamenti politici o partitici perché le alluvioni e le frane non hanno un colore politico, come non ce l’ha la cura del territorio che è mancata ovunque". A quasi un anno e mezzo dall’alluvione del maggio 2023 i risarcimenti arrivati sono pochi... "Sono pochi in proporzione all’enorme numero dei danneggiati, ma i soldi ci sono. Il lavoro che sta facendo la squadra del generale Francesco Paolo Figliuolo è eccezionale, lo riconoscono tutti quelli che hanno avuto a che fare con loro".

L’altra sera al Palazzo del Ridotto il giornalista Francesco Borgonovo ha detto che chiamare Sfinge la piattaforma per la richiesta dei risarcimenti è stato inopportuno perché la Sfinge non risponde. È così? "Era una battuta, ma è vero che le burocrazia è una brutta bestia, anche perché mancano tecnici e maestranze, spesso i lavori di ripristino e ricostruzione non vengono fatti a regola d’arte, come si è visto a attraversarla di Bagnacavallo. Ma piano piano i soldi stanno arrivando". C’è anche il problema di proteggere abitazioni e negozi nelle zone a rischio alluvione, come si può fare? "C’è un grande interesse, lunedì scorso il teatro di San Rosso era gremito per la riunione su questo argomento. Stiamo facendo pressione su Regione e Comune affinché mettano a disposizione almeno i soldi ricevuti come donazioni che giacciono sui loro conti correnti".