ELIDE GIORDANI
Cronaca

Apre la Diavolessa. Lattuca rifiuta l’invito di CasaPound: "Una presa in giro"

Oggi l’inaugurazione della nuova sede in corte Dandini. Il sindaco e Sensini irritati, Giangrandi pronto a partecipare.

Apre la Diavolessa. Lattuca rifiuta l’invito di CasaPound: "Una presa in giro"

Apre la Diavolessa. Lattuca rifiuta l’invito di CasaPound: "Una presa in giro"

La domanda risulta antipatica. Inutile girarci intorno e contare sull’onnivora visibilità pre elettorale dove tutto fa brodo. Le risposte dei candidati sindaci sollecitati a rispondere se andranno all’inaugurazione di CasaPound, che apre i battenti oggi alle 16 in Corte Dandini, si collocano tra lo stizzito e l’offeso. Ma c’è anche chi coglie l’occasione per una boutade e chi si smarca con diplomazia. Eppure il movimento neofascista contraddistinto dall’esoterico simbolismo della tartaruga ottagonale, all’inaugurazione della Diavolessa (così hanno ribattezzato la sede), li ha invitati tutti. Un po’ per celia e po’ per vedere come va a finire, verrebbe da dire. Neppure un po’ di curiosità per la Diavolessa? "E’ una presa in giro…?", chiede di rimando il sindaco Enzo Lattuca, proprio lui che CasaPound ha invitato personalmente, non certo per offrirgli di tagliare il nastro della Diavolessa, ma per "ribadire concretamente che CasaPound opera da ben 14 anni anche in Romagna alla luce del sole, senza segreti e timori reverenziali". Sarebbe la risposta a quel "…c’è qualche circolo che, come se fosse gestito da topi, di nascosto ripropone sul soffitto le croci celtiche" profferito da Lattuca nel suo discorso del 25 aprile. Ha qualcosa da dichiarare il sindaco Lattuca all’invito di CasPound? Risposta secca: "No". Del resto quel che pensa lo ha già detto ed è difficile che i neofascisti possano offrirgli i pasticcini. E, nel caso, meglio diffidare. "Che domanda è, scusi? Non capisco. Cosa vuol dire?" esordisce con tono aggressivo, come punto sul vivo, Paolo Sensini (Lista civica "Per la pace e il bene comune. Cesena viva e unita"). "Cosa c’entro io con CasaPound? Non ho avuto alcun invito". E qui il tono si fa ironico: "Mi snobbano. E’ il sindaco il loro referente. Ma con tutto quelle che di più importante c’è in città… E poi sabato non ci sono. Sono a Bergamo per una conferenza".

La butta sul ridere Marco Casali (centro destra), il candidato più ironico del quartetto in lizza per la poltrona che oggi è di Lattuca. "Ah, sì? CasaPound inaugura una sede? Comunque non ci vado. S’è mai visto un politico che va ad inaugurare la sede di un altro partito?". Sì, per cortesia istituzionale. "Beh, allora vado là con un cartello con su scritto sono qui solo per cortesia. No, non vado. Credo che si tratti di un invito strumentale solo per avere attenzione. E poi sinceramente non siamo in assonanza con loro". Ma c’è anche chi, sorpresa, l’invito non lo cestina sic et simpliceter. "Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale - risponde Marco Giangrandi (civico-centrista) -, se dovesse arrivare non ci sottrarremmo al confronto, visto che non si tratta di un’organizzazione fuori legge, ma andremmo solo per rimarcare la nostra differenza e la nostra visione totalmente opposta alla loro".