
Lorenzo Sarti dall’opposizione contro le decisioni dell’Amministrazione
Sono passati ormai sei mesi dall’insediamento del consiglio comunale di Savignano e la coalizione per ’Sarti sindaco’ fa il punto della situazione. Dice Lorenzo Sarti: "La nostra azione consigliare è iniziata fin da subito, senza voler apparire troppo ma pensando di più alle azioni concrete che si possono attuare dall’opposizione. Abbiamo posto diverse interrogazioni all’amministrazione, sollecitandola su diversi temi delicati per la nostra città. Siamo convinti che grazie alla nostra insistenza si sia finalmente arrivati all’inaugurazione della biblioteca comunale ma allo stesso tempo rimangono ancora senza alcuna azione le nostre perplessità sulla sicurezza e il decoro di Savignano".
Il gruppo consigliare di minoranza ha bocciato il Dup della giunta Dellapasqua in quanto lo considera troppo superficiale su diverse tematiche come viabilità, sicurezza, decoro e commercio descrivendo una Savignano del futuro che non può essere condivisa. Continua il consigliere Gabriele Bellanti: "Vengono elencati progetti che poi non trovano riscontro nel bilancio preventivo come la rifunzionalizzazione di piazza Montanari e la riqualificazione di piazza Castello, rimanendo così solo voci. Per di più l’amministrazione ha nascosto il fatto che ha alzato l’addizionale comunale Irpef per le fascie di reddito più basse".
Dice la consigliera Clementi: "Non esiste un progetto concreto di viabilità del centro storico e le strade sono invase dalle macchine. Come pensa l’Amministrazione di gestire l’arrivo del Cau se il piazzale del Santa Colomba è carente di parcheggi e risulta particolarmente pericoloso nei suoi attraversamenti?". La stessa consigliera Kitty Montemaggi di FdI e in coalizione con Savignano Futura critica aspramente l’amministrazione: "I progetti di cui si vanta non sono altro che opere progettate e approvate dalla precedente giunta".
Conclude Sarti: "Abbiamo posto alcune domande durante l’assemblea consigliare agli assessori di riferimento ma questi non ci hanno dato delle risposte".
Ermanno Pasolini