LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Basket, la serie D va col pilota automatico: "Giochiamo senza pressioni né rimpianti"

Coach Vandelli: "Il nostro punto di forza è il collettivo, l’ultima partita lo ha dimostrato. Ora testa sul girone di ritorno che sarà più tosto"

Basket, la serie D va col pilota automatico: "Giochiamo senza pressioni né rimpianti"

Basket, la serie D va col pilota automatico: "Giochiamo senza pressioni né rimpianti"

Marco Vandelli, coach della Cesena Basket 2005, squadra impegnata nel campionato regionale di Divisione 1, se è vero che vincere aiuta a vincere, a questo punto, dopo 9 successi consecutivi, pare abbiate messo il pilota automatico.

"L’aspetto cruciale è non dare mai niente per scontato. Se siamo quarti in classifica è perché ogni volta che scendiamo in campo lo facciamo sapendo che per vincere dovremo dare il 110% di noi stessi".

Gli altri sulla carta sono più forti?

"Non importa, noi facciamo quello che sappiamo fare, a testa bassa, con tutta la determinazione possibile, e alla fine guardiamo il tabellone segnapunti. Senza pressioni e senza rimpianti, questo è il modo migliore per crescere".

Con a disposizione un gruppo di giovani e giovanissimi frutto del vivaio, ‘crescere’ è la parola decisiva.

"Il nostro punto di forza è la squadra, il collettivo. In settimana ci alleniamo benissimo proprio grazie all’entusiasmo dei tanti ragazzi delle giovanili che si uniscono al gruppo e che ci danno tanto, meritandosi poi anche spazio in campo durante la partita. Abbiamo dimostrato di riuscire a vincere anche senza pedine molto importanti, la scorsa settimana pure per metà gara senza allenatore…".

Racconti.

"Eravamo a Massa Lombarda ed partiti malissimo. Ci eravamo ripresi nel secondo quarto ma navigavamo sempre intorno ai meno 20. A due secondi dall’intervallo lungo chiedo chiarimenti all’arbitro su una decisione che non avevo capito e mi vedo rifilare un tecnico, che decisamente non mi aspettavo. Reagisco con disappunto, ed ecco che in un attimo arriva il secondo, che vale l’espulsione".

A quel punto?

"Siamo entrati tutti negli spogliatoi, io senza poter tornare in campo per la seconda parte di gara. Lucio Paganelli, che mi ha sostituito alla grande, ha fatto un ottimo lavoro e così abbiamo cominciato a recuperare, un punto alla volta. Li abbiamo ripresi e poi abbiamo messo la freccia".

Una di quelle vittorie che valgono più di due punti.

"Quando vinci recuperando un divario così ampio, contro una squadra competitiva, in un campo difficile, aggiungi tacche importanti al morale. Però questo non deve cambiare nulla: si parte sempre dal massimo rispetto per gli avversari".

Però nove partite di fila non si vincono da sole.

"Sto ricevendo molti complimenti su come sta andando la stagione, io li giro subito tutti alla squadra. Sono loro che vanno in campo".

Si aspettava un campionato del genere?

"Con sincerità: no. Però tutto quello che stiamo raccogliendo è più che meritato. Anche se la strada da fare è ancora lunghissima. Non è nemmeno finita l’andata e il girone di ritorno sarà decisamente più ‘tosto’. Affronteremo le più forti in casa nostra e quelle sotto di noi fuori, dove vincere è comunque sempre difficile. Ma niente paura: andiamo in campo a fare quello che sappiamo fare. I bilanci arriveranno più tardi".

Quando?

"A partire da un paio di gare prima della fine della stagione: le prime quattro andranno ai playoff, se saremo ancora così in alto faremo di tutto per dare il colpo di reni finale, fermo restando che l’obiettivo resta una salvezza senza patemi".

Come si tiene aperta una striscia positiva così lunga?

"Divertendosi, mettendo intensità in tutto quello che si fa e credendoci sempre, fino in fondo".