REDAZIONE CESENA

Berti in partenza? Amadori nega

A un secco comunicato dell’azienda si contrappongono voci di trattative con un concorrente diretto

di Paolo Morelli

"In riferimento agli articoli di ieri ed oggi del Resto del Carlino, Amadori Spa precisa che le speculazioni sulla stampa non trovano riscontro alcuno". E’ questo il sintetico comunicato che l’azienda di San Vittore ci ha inviato ieri mattina, dopo un’anticipazione notturna a un sito specializzato nella grande distribuzione organizzata, in seguito alla pubblicazione dei due articoli relativi all’uscita dall’azienda dell’amministratore delegato Francesco Berti. Di più non è stato possibile sapere: l’ufficio stampa ha gentilmente risposto negativamente alla nostra richiesta di approfondire la questione con i vertici aziendali (i fratelli Flavio e Denis Amadori, figli del fondatore Francesco) o con lo stesso Berti.

In realtà negli uffici di San Vittore c’è un’atmosfera di incertezza e di attesa. La notizia della dipartita di Francesco Berti era conosciuta da pochi, prima della pubblicazione sul Carlino, anche perché fino a una ventina di giorni fa l’attività dell’amministratore delegato era intensa come sempre, tra riunioni in presenza e via Skype per definire le strategie per affrontare nel migliore dei modi il calo delle vendite della grande distribuzione organizzata dovuto all’inflazione galoppante e al ‘caro bollette’.

Subito dopo si è messa in moto una ridda di ipotesi: tra le voci che circolano con insistenza, quella più suggestiva è che Berti, che ha casa a Bologna, ma spesso preferisce stare a Bagno di Romagna perché ama l’appennino romagnolo, sia in procinto di firmare un accordo con un diretto concorrente di Amadori, se sarà possibile superare l’ostacolo del patto di non concorrenza che solitamente è compreso nei contratti dei manager di questo livello.

Negli ultimi anni l’Amadori, sotto la regia di Francesco Berti che era entrato in azienda quasi dieci anni fa partendo dal consulente finanziario per la famiglia, è cresciuta gradualmente fino a raggiungere nel 2021 il fatturato record di 1,4 miliardi di euro di fatturato, con un incremento di 130 milioni rispetto al 2020. L’utile netto è stato di 18,7 milioni e va segnalato che negli ultimi anni per incrementare la redditività l’Amadori si è disimpegnata dal sostegno ad alcune realtà locali. Il patrimonio netto ammonta a 296 milioni.

Recentemente la società ha confermato le linee guide strategiche: crescita dell’offerta di prodotti a base proteica, consolidando il modello di controllo dell’intera filiera al 100% italiana, con particolare attenzione alla sostenibilità. Il piano strategico degli investimenti punta nel medio periodo di puntare a raggiungere 1,7 miliardi di fatturato.